I biscotti della coop sociale hanno battuto il covid con frollabus ed e-commerce

Il nome dice già molto: Frolla Microbiscottificio. L’essenziale, però, è invisibile agli occhi… Dietro al nome di questa impresa si nasconde una storia particolare che ha preso vita nel 2018: per la precisione il 12 maggio, a Osimo, in provincia di Ancona. Jacopo Corona, 26 anni, pasticciere, e Gianluca Di Lorenzo, 40 anni, operatore sociale, sono due amici che hanno un progetto d’impresa chiaro ma sfidante: dare vita a una cooperativa sociale per fornire a soggetti socialmente svantaggiati un percorso di inserimento lavorativo.

Il tutto prende sempre più forma, proprio come un biscotto, dopo l’incontro con Silvia Spegne, madre di un ragazzo con disabilità: il team decide di produrre biscotti con ragazzi diversamente abili.

Il crowdfunding iniziale

L’iniziativa, intanto, trova posto dentro l’incubatore di imprese di Ancona e decide di affidarsi al crowdfunding per trovare le risorse necessarie e aprire il laboratorio. Sul territorio questo sistema di finanziamento non è proprio una novità ma quasi, come racconta Jacopo Corona: «Avevamo un po’ di timore, perché non sapevamo se avrebbe avuto successo. Invece si è creato interesse, c’è stata una sorta di passa parola e si creato un grande senso di comunità». Non sono mancati gesti e sostegni particolari: «Una signora anziana, pur di dimostrare il suo appoggio, ci ha fatto avere un ciambellone. Dal punto di vista economico, invece, la prima campagna ha raccolto 12mila euro. Inoltre abbiamo avuto l’appoggio da parte di una gruppo di importanti imprenditori locali, che hanno fornito sostegno concreto anche con la fornitura delle materie prime e i locali riqualificati per insediare l’attività».

Valore umano e fatturato

Frolla Microbiscottificio diventa un’esperienza concreta, con un team di 18 ragazzi diversamente abili, in perfetta sintonia con quanto stabilito dalla legge, ovvero una persona disabile ogni 3 dipendenti. I turni di lavoro sono basati su rotazioni da 4 ore, dal martedì alla domenica. «La rotazione è stata una scelta ben precisa: in questo modo si creano sempre più stimoli tra i ragazzi e così facendo si dà un contributo prezioso alla loro crescita e allo sviluppo della loro curiosità» spiegano i protagonisti, sottolineando che in questa iniziativa è il valore umano che influenza la produttività. Ogni giorno vengono confezionati circa 150 sacchetti di biscotti.

Che l’iniziativa partita da Corona e Di Lorenzo abbia colto nel segno lo si capisce dai numeri. Il fatturato, infatti, cresce ogni anno: 105mila euro nel 2019, 175mila nel 2020 e 235mila euro nell’ultimo esercizio.

Fonte: Il Sole 24 Ore