I produttori di vino a Bruxelles: escludere i liquori americani dai dazi Ue

I produttori di vino a Bruxelles: escludere i liquori americani dai dazi Ue

Sta salendo rapidamente la tensione tra i produttori di vino e alcolici europei per gli imminenti dazi annunciati dal Presidente Usa, Donald Trump. Uno dei nodi è che l’annuncio del presidente Usa di dazi fino al 200% sull’import di vini e alcolici ha seguito l’annuncio da parte di Bruxelles della reintroduzione (era stata sospesa fino al 31 marzo) della tariffa del 25% sulle importazioni di Bourbon dagli Stati Uniti e, anzi, del suo raddoppio fino al 50%. Annuncio che aveva mandato su tutte le furie l’amministrazione americana.

Secondo fonti diplomatiche i colloqui sull’asse Bruxelles-Washington stanno cercando di portare almeno a una soglia simmetrica sui rispettivi scambi commerciali di vini e alcolici fissati al 50% ma anche questo tentativo non sta affatto rassicurando i produttori europei che puntano il dito sul pesante squilibrio negli scambi.

I dazi “ritorsivi” al 200% minacciati dal presidente Trump a vini e alcolici dell’Unione europea – ha commentato oggi l’Unione italiana vini, tra le principali organizzazioni di produttori italiani – rischiano di azzerare un valore complessivo delle esportazioni europee di vini e alcolici verso gli Usa che hanno un controvalore annuo di circa 8 miliardi di euro. Un valore molto lontano dalle analoghe esportazioni Usa verso i mercati comunitari che non vanno oltre 1,35 miliardi di euro.

«Si tratta di una sproporzione tra le forze in campo – spiegano all’Osservatorio dell’ Unione italiana vini (Uiv) – visto che c’è un rapporto di 6 a 1. Tale squilibrio rischia mettere in ginocchio un comparto, il vino, che in Italia vale l’1,1% del Pil con un valore aggiunto che supera i 17 miliardi di euro e che rappresenta il 40% (1,93 miliardi di euro) del totale export Ue negli Stati Uniti».

Fonte: Il Sole 24 Ore