I traghetti Moby al rimorchio di Aponte

La balena torna in mare. Per la compagnia di navigazione Moby del gruppo Onorato, con l’omologa del tribunale di Milano al concordato preventivo si apre un nuovo corso che vede all’interno della compagine la famiglia Aponte. E parallelamente, quasi per un gioco di “singolari coincidenze” inizia anche un nuovo periodo nell’ambito dei trasporti. Tra gennaio e febbraio saranno varate e navigheranno nel Mediterraneo le du e più grandi navi del segmento che intercorre tra i traghetti e le navi da crociera.

Chiusa la partita al tribunale

L’omologa del tribunale di Milano non è che l’ultima fase di una partita che va avanti da tempo e per cui si era intravista una soluzione già dallo scorso marzo. Quando con una nota congiunta la famiglia Aponte e la famiglia Onorato hanno comunicato di «aver raggiunto un’intesa finalizzata ad un aumento di capitale in Moby S.p.a. da parte del gruppo MSC».Un aumento di capitale «finalizzato a saldare Tirrenia in A.S. per consentire l’immediato risanamento del gruppo Moby e nell’interesse dei suoi 6.000 lavoratori. Il gruppo MSC entrerà in Moby con una partecipazione di minoranza». Lo scorso aprile il Tribunale fallimentare aveva ammesso la proposta di concordato preventivo che qualche settimana prima i commissari giudiziari di Tirrenia avevano “espresso un giudizio complessivamente positivo sulla tenuta del piano” che prevede un accordo sulla ristrutturazione del debito di Cin nei confronti dell’ex Tirrenia. Una partita chiusa con la formula del saldo e stralcio e il versamento di 82 milioni di euro a favore di Tirrenia in amministrazione straordinaria.Quindi le adunanze dei creditori, l’approvazione del piano di ristrutturazione del debito e alla fine l’omologa.

La mobilitazione

A sostegno dei lavoratori della compagnia di navigazione poi una serie di iniziative e una mobilitazione che ha interessato sia i lavoratori sia le organizzazioni sindacali oltre che i rappresentanti istituzionali delle isole. Obiettivo della campagna di sensibilizzazione la salvaguardia dei posti di lavoro e i collegamenti con le isole. Al nuovo corso della compagnia, che vede entrare la famiglia Aponte nell’azionariato, si accompagna anche una novità che riguarda proprio l’ambito dei trasporti. Una prima novità riguarderà proprio l’immagine delle navi. SI passerà dai personaggi dei fumetti alla balena dipinta sulle fiancate dei traghetti. Quello che i rappresentanti dell’azienda definiscono un “ritorno al futuro” con lo storico simblo di Moby, compagnia che per la prima volta in Italia, a partire dal 1982, ha introdotto la grafica sulla livrea delle navi con la Moby Blu. Poi ci sono state le altre iniziative, come Moby Ale disegnata da Ettore Sottssass junior, Moby Baby Two con Lupo Alberto e la famiglia Mc Kenzie, frutto della penna geniale del fumettista Silver. Poi la Princess Anastasia che ha portato sul Baltico le stilizzazioni delle città del Nord Europa. Infine i Looney Tunes targati Warner Bros e Batman, Robin, Wonder Woman, Superman e i supereroi della Dc comics.

Le navi ibride e la sfida del Mediterraneo

C’è poi la sfida del Mediterraneo con le due navi avveniristiche, a metà strada tra traghetti e le navi da crociera. SI tratta delle Moby Fantasy e Moby Legacy, presentate al Ttg di Rimini. Due nuove ammiraglie che, come sottolineato dal gruppo «rivoluzioneranno il concetto stesso di viaggio per la Sardegna, saranno impegnate nelle rotte fra Livorno e Olbia e saranno una via di mezzo fra un traghetto e una nave da crociera, con servizi di bordo di qualità assoluta». Due colossi che avranno la formula di carburante ibrida costate circa 160 milioni di euro l’una e considerate (per il segmento che vanno a coprire) le più «grandi al mondo». Quanto ai numeri, oltre a un indotto di circa 500 nuovi posti di lavoro, si passa dai 237 metri di lunghezza, ai 32 di larghezza, stazza da 69500 tonnellate. E poi una capacità di 2500 passeggeri, 550 cabine, 3800 metri lineari fino a 1300 auto o 300 camion. E poi, oltre al portellone posteriore anche quelli laterali per facilitare le operazioni di carico e scarico.

Posti salvaguardati, ora accordi di secondo livello

Per le organizzazioni sindacali che dall’inizio hanno seguito l’intera vicenda si tratta di un «passaggio importante» per un riavvio altrettanto importante. «Noi staremo vigili per assicurarci che tutto prosegua come da programma e che i posti di lavoro siano tutelati – dice Arnaldo Boeddu, segretario generale della Filt Trasporti – a questo punto è necessario che si proceda con gli accordi di secondo livello che riguardano il personale impiegato all’interno del gruppo».

Fonte: Il Sole 24 Ore