Ief lancia il “patto di Genova” per contenere la crisi dell’export

Un patto di Genova, stretto tra spedizionieri, carrier, armatori e operatori di logistica per supportare le aziende italiane che fanno commercio estero e frenare la crescita di costi alla quale sono esposte, in seguito ai ricarichi determinatisi con gli attacchi nel Golfo di Aden e nel canale di Suez nonché i conflitti in Ucraina e in Palestina. A creare le condizioni per stringere un patto proprio nel più importante porto d’Italia per quanto riguarda la merce in export, cioè lo scalo di Genova, è il Forum italiano dell’export (Ief), presieduto da Lorenzo Zurino.

Il Forum ha radunato oggi, 19 aprile 2024, nel capoluogo ligure, per un incontro intitolato Logistica, portualità e geopolitica dell’Export: come gestire la crisi, alcuni tra i più importanti operatori nazionali (e genovesi) della logistica e della portualità, nonché le istituzioni del territorio e il viceministro delle Infrastrutture, Edoardo Rixi.

Nuova impennata del costo dei container

«Abbiamo voluto mettere insieme – spiega Zurino – in uno dei porti più importanti d’Italia e d’Europa, tutte le persone che, direttamente o indirettamente, fanno commercio con l’estero. E da lì noi vorremmo che nascesse un “patto di Genova”. Vorremmo dire ai partecipanti: a fronte delle crisi geopolitiche che stanno facendo nuovamente impennare il costo dei noli container, potete aiutare le imprese esportatrici a fare in modo che non si soffra un aumento così importante e pungente? Ecco perché il patto di Genova è fondamentale».

L’obiettivo, prosegue Zurino, «è cercare di fare squadra e di aiutare le imprese. Se si riuscirà a fare in modo che a Genova nasca, grazie, magari, anche al governatore ligure, Giovanni Toti, e al sindaco, Marco Bucci, un patto che possa andare nella direzione di aiutare le imprese a essere competitive, ne trarranno beneficio tutti». E questo a fronte di una situazione per cui, sottolinea Zurino, «le previsioni per l’export, nel 2024, non si prefigurano certo a doppia cifra. Vedremo a dicembre ma, di sicuro, questo non sarà un anno brillante».

Cosulich: «Occorre innnescare un circolo virtuoso»

A fornire un buon endorsement a Zurino ci pensa Augusto Cosulich, alla guida del gruppo logistico Fratelli Cosulich: «Sono convinto – sottolinea – che il vero motore dello sviluppo economico risieda nel coraggio di superare la propensione ad accumulare profitti e si rivolga, invece, ad abbracciare un approccio che miri a creare nuove modalità di business, con l’obiettivo finale di mettere sul piatto maggiori opportunità di lavoro, per innescare un circolo virtuoso per il Paese».

Fonte: Il Sole 24 Ore