Il 1° maggio si apre con tre feriti al lavoro. Mattarella: l’obiettivo è zero morti

Nella giornata della salute e sicurezza a Vibo Valentia, alla Baker Hughes, azienda di tecnologia a servizio dell’energia con oltre 5mila dipendenti in Italia in otto siti, alcune grandi realtà della meccanica, tra cui Hitachi Rail Italy e Redel srl, si sono riunite con Federmeccanica, Assistal, i sindacati, Fiom, Fim e Uilm, e l’Inail, per fare un bilancio di quanto fatto con la contrattazione e fare passi avanti.

La partecipazione e il coinvolgimento dei lavoratori

Come spiega Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccanica, «con il contratto nazionale abbiamo dato corpo a molti buoni propositi e con la commissione paritetica diamo gambe ad alcuni principi facendo ulteriori passi in avanti. Il rinnovo della convenzione con l’Inail è un altro passo per rafforzare una relazione positiva tra le parti sociali e la principale istituzione competente».

«Il coinvolgimento e la partecipazione – aggiunge Franchi – sono l’anima della sicurezza sul lavoro, ad ogni livello». La sicurezza è nelle righe dei contratti di molti settori e grandi aziende, dalla chimica farmaceutica che da sempre ne fa una bandiera e da anni rinnova un Protocollo d’intesa con l’Inail, alle Fs, fino ad arrivare all’edilizia: i lavoratori hanno approvato con il 94% di sì un contratto dove Ance, Coop e Fillea, Filca e Feneal hanno fatto leva sul rafforzamento della qualificazione del lavoro, attraverso la formazione e premiando le aziende virtuose per migliorare la sicurezza.

Confindustria e la proposta delle commissioni paritetiche

«È bello fare lo slogan “non più morti sul lavoro” ma bisogna anche farle le cose affinchè non accadano». Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nei giorni scorsi è ritornato sulla proposta di istituire commissioni paritetiche nelle aziende, per agire insieme sulla prevenzione.

«È giusto sanzionare chi sbaglia ma la sanzione avviene dopo che il fatto è accaduto», fa notare Bonomi, mentre bisogna agire in anticipo sui rischi e lavorare perché «gli incidenti non avvengano». Sulla proposta al Governo, Confindustria sta ancora aspettando una risposta.

Fonte: Il Sole 24 Ore