Il caro pausa pranzo spinge il mercato di monoporzioni e piatti freschi pronti

Cronaca di un boom annunciato: quello della «schiscetta», il termine lombardo che indica il portavivande in alluminio dotato di chiusura ermetica inventato da Renato Caimi nel 1952 e che è ormai diventato sinonimo in tutta Italia di pasto pronto portato al lavoro. Con l’inizio di aprile è terminato il diritto legale al lavoro agile per oltre 3,7 milioni di smartworker, che devono ora rinegoziarlo con le loro aziende.

Il ritorno in ufficio obbliga a confrontarsi con i rincari del pranzo al bar o in mensa, aumentato dell’8% rispetto al pre-Covid secondo le stime dell’Osservatorio nazionale Federconsumatori. La soluzione? Portarsi la schiscetta preparata a casa con le soluzioni-pasto proposte in Gdo, che permettono, a parità di piatto, di risparmiare il 32% a ogni pasto. Oltretutto non c’è rischio di annoiarsi, visto che la scelta è sempre più ampia: dai piatti pronti monoporzione ai panini farciti alle insalatone con condimenti annessi.

Retailer e produttori stanno investendo soprattutto sull’area del fresco, dove, nell’anno finito a febbraio 2024, i ready meal hanno incassato oltre 672 milioni di euro contro i 545 milioni di due anni fa. «L’aumento delle promozioni e l’espansione dell’offerta a scaffale hanno sostenuto il mercato, controbilanciando l’ostacolo all’acquisto rappresentato dal rincaro del prezzo medio, arrivato a 8,58 euro al kg – spiega Elena Pezzotti di NielsenIQ – E così, nonostante i volumi di vendita siano rimasti stabili, il numero delle confezioni di ready meal acquistate nell’ultimo anno è aumentato dell’1%”.

Negli ultimi 12 mesi gli italiani hanno messo nei loro carrelli della spesa oltre 264 milioni di piatti pronti freschi, per il 60% rappresentati da tre tipologie di prodotti, tutte in crescita: zuppe (+1%), tramezzini/toast (+1,5%) e pasta al forno, come lasagne e cannelloni (+4,1,%). Il trend espansivo ha riguardato anche altri prodotti, come le insalatone (+3,4%) e i contorni, come le verdure al vapore (+5,4%).

«Dopo la fine della pandemia eravamo indecisi se continuare a insistere sull’area del lunch ma i fatti ci hanno dato ragione perché abbiamo recuperato i volumi pre Covid – dichiara Laura Bettazzoli, direttrice marketing di Bonduelle Italia –. Le insalate di cereali e verdure Cereallegre e le insalate verdi arricchite da ingredienti tipici locali della linea Regionali continuano a crescere a doppia cifra anche grazie a una gamma in continuo divenire e ai plus che offrono. Sono ricette facili e semplici, buone e sane, sazianti ma con un apporto calorico contenuto, e anche molto comode».

Fonte: Il Sole 24 Ore