Il G7 lavora su sanzioni all’Iran e sostegno a difesa aerea Ucraina

Capri, Napoli – Sanzioni individuali contro la fornitura di armi all’Iran, appello a Israele per una «prudenza» nella sua risposta militare a Teheran e sostegno alla difesa aerea di Kiev. La riunione dei ministri degli Esteri del G7 del 17-19 aprile a Capri entra nel vivo con alcune delle linee guida che dovrebbero confluire nel comunicato finale.

Come da attese, l’attenzione è assorbita soprattutto dalla crisi in Medio Oriente e i timori di una crescita di scala dello scontro fra Iran e Israele. I ministri, confermano fonti della Farnesina, lavoreranno su un fronte doppio: un accordo su sanzioni ad personam contro le forniture belliche a favore di Teheran e la pressione politica per una «de-escalation», oggetto anche del faccia a faccia fra il ministro degli Esteri italiano Tajani e il segretario di Stato Usa Antony Blinken.

La seconda urgenza sul tavolo è l’accelerazione sulla consegna di sistemi di difesa aerei a Kiev, un pungolo che sarebbe riemerso dopo la collaborazione con Israele nell’attacco iraniano. Nella seconda giornata del vertice, il 18 aprile, le conversazioni fra ministri verteranno anche sulle incursioni nel Mar Rosso e rapporti con l’Africa subsahariana, a partire dal destino del Niger dopo il golpe dell’estate 2023.

Le sanzioni alla «filiera» iraniana e il lavoro alla de-escalation

Le prime battute del G7 «di pace», come lo ha definito Tajani, vertono soprattutto su manovre di Difesa per le guerre in Israele e Ucraina. Parlando del conflitto in Medio Oriente, Tajani ha annunciato che i ministri lavoreranno per «infliggere delle sanzioni all’Iran», bersagliando chi «dà missili e droni come quelli utilizzati contro l’Ucraina, contro Israele e contro i mercantili nel Mar Rosso».

Una fonte della Farnesina ha poi precisato che le misure ritorsive andrebbero a colpire individui coinvolti nella catena di rifornimento delle armi dispiegate da Teheran, evidenziando che si tratta della stessa «catena di comando che li fornisce (gli armamenti, ndr) poi alla Russia» . La fonte ha aggiunto che ci sarebbe già un accordo, destinato a comparire nel documento finale sotto forma di un invito agli Stati all’emanazione di misure nazionali o regionali.

Fonte: Il Sole 24 Ore