Inflazione, per Coldiretti stangata a tavola da 564 euro a famiglia

Il caro prezzi costerà alle famiglie italiane 564 euro in più solo per la tavola nel 2022. È la stima effettuata da Coldiretti in occasione della diffusione dei dati Istat sull’inflazione a luglio, che non accenna a calare a causa del mix esplosivo dell’aumento dei costi energetici e del taglio dei raccolti per la siccità.

«I prezzi della frutta fresca o refrigerata aumentano su base annua del +8,8% – entra nel dettaglio la Coldiretti – mentre quelli dei vegetali freschi o refrigerati del +12,2% anche a causa dell’andamento climatico anomalo che ha favorito anche le speculazioni come nel caso dell’uva da tavola in Puglia, pagata agli agricoltori 0,50 euro al chilogrammo per poi essere venduta al supermercato a cifre fino a 4 euro».

I prodotti per i quali gli italiani spenderanno complessivamente di più sono però pane, pasta e riso, con un esborso aggiuntivo di quasi 115 euro a nucleo. Precedono sul podio carne e salumi che costeranno 98 euro in più rispetto al 2021 e le verdure (+81 euro). Seguono latte, formaggi e uova con +71 euro e il pesce con +49 euro, davanti a frutta e oli, burro e grassi.

«In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio. A spingere i rincari è però anche l’aumento della dipendenza alimentare dall’estero è il fatto che nel 2022 le importazioni di prodotti agroalimentari dell’estero, dal grano per il pane al mais per l’alimentazione degli animali, sono cresciute in valore di quasi un terzo (+29%) – argomenta Coldiretti – aprendo la strada anche al rischio di un pericoloso abbassamento degli standard di qualità e di sicurezza alimentare».

«Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni», afferma il presidente Ettore Prandini nel sottolineare che «nell’immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro».

Fonte: Il Sole 24 Ore