Kenya: avviata la costruzione del ponte più lungo d’Africa, finanziato dal Giappone

Il Kenya ha avviato, ufficialmente, la costruzione del Mombasa Gateway Bridge: un progetto per saldare l’isola omonima alla costa meridionale del Paese, celebrato dalle autorità di Nairobi come il «ponte più lungo dell’Africa». L’infrastruttura sarà realizzata in collaborazione con il governo giapponese e sfrutterà un prestito da 47 miliardi di scellini kenioti, pari 268 milioni di euro, accordato dall’Agenzia per la cooperazione internazionale di Tokyo nel 2019.

L’annuncio è arrivato dal ministro dei Trasporti locale, Kipchumba Murkomen, in una nota a margine della conferenza bilaterale Kenya-Japan Quality Infrastructure. Il ponte «non faciliterà solo il movimento di persone e beni fra l’isola e la costa meridionale, ma sarà anche un’attrazione turistica» ha dichiarato Murkomen, ricordando i «decenni» di collaborazione fra Nairobi e Tokyo sul versante della crescita infrastrutturale della prima economia dell’Africa orientale.

Un progetto da mezzo miliardo di euro

Il Mombasa Gateway si dovrebbe allungare per 1,4 chilometri, la porzione più visibile di un progetto destinato a espandersi per un totale di oltre 13 chilometri nell’area. L’obiettivo è rimpiazzare un servizio di traghetti attivo dal 1937 del secolo scorso, con oltre 80 anni di storia alle spalle e uno strascico di polemiche costante sulle sue disfunzioni. Secondo uno studio di fattibilità pubblicato nel 2019 dal Kenya National Highway Authority, l’autorità competente in Kenya, i tempi di realizzazione previsti si aggirano sui tre anni. Il costo complessivo diramato allora è di 82 miliardi di scellini locali, pari a poco meno di 470 milioni di euro al tasso di cambio corrente.

L’inizio dei lavori era previsto nel 2021, ma alcuni «ritardi» in corso d’opera hanno fatto slittare la data all’inizio del 2024. Tra le criticità che hanno tenuto in stand by il cantiere c’è il dislocamento – coatto – di oltre 1.700 famiglie e gli impatti su un mezzo migliaio di nuclei famigliari che vivono di pesca nelle zone assorbite dal nuovo ponte di Mombasa. Il governo keniota ha annunciato che investirà circa 9,4 miliardi di scellini kenioti (53,7 milioni di euro) per compensare le perdite economiche e lo sfollamento dei cittadini, anche se non ha fornito date esatte sui tempi di erogazione delle misure. Il progetto rischiava di urtare anche sette istituti scolastici, ma le autorità hanno rassicurato che non ci saranno conseguenze sulle attività didattiche o obblighi di evacuazione.

L’impronta giapponese in Kenya (e Africa)

Il prestito concesso da Tokyo si spalmerà su 28 anni, con un periodo di tolleranza di 12 anni aggiuntivi rispetto alla scadenza ufficiale. Come ha ricordato lo stesso Murkomen, il Giappone è coinvolto da oltre mezzo secolo in «grandi progetti» nella rete infrastrutturale della prima economia dell’Africa orientale.

Fonte: Il Sole 24 Ore