La governance ha un ruolo chiave nello sviluppo sostenibile e le Pmi italiane potrebbero non essere pronte

La curva della crescita media dell’impresa in rapporto all’età del leader subisce infatti una flessione passando da +14,6% delle aziende guidate da leader cinquantenni al +14,2% se guidate da under 60, per poi crollare al +8,4% quando alla guida ci sono leader over 70 .

Ne consegue, inevitabilmente, un problema di gestione del passaggio generazionale. Dati Istat rivelano che nel periodo 2011-2016 a doverne affrontare uno è stato il 9% delle imprese familiari. Proiettando lo sguardo al quinquennio 2020-2025, la previsione di un passaggio generazionale coinvolge una percentuale doppia di imprese familiari (18%). Se consideriamo che solo il 30% circa di tali imprese sopravvive al fondatore e solamente il 13% arriva fino alla terza generazione (dati Family Firm Institute) appare chiaro come il tema della continuità sia un’urgenza.  

Sfida ancor più difficile considerando che molte di queste imprese non si sono dotate di un CdA, mantenendo un’organizzazione che ruota attorno alla figura di un leader solitario. La media italiana delle aziende guidate da un Amministratore unico è infatti del 18%, con un picco in Calabria del 64,3% e solo 8 regioni (tutte nel Nord Italia, eccetto l’Umbria) sotto la media. Il dato diventa preoccupante se si guarda alle sole PMI, per le quali la media sfiora il 40%.

È più che mai fondamentale, anche per le aziende familiari, lavorare alla progettazione della Governance nel rispetto di principi e best practice, anche prendendo a modello le società quotate, e seguendo alcuni punti cardine: dall’individuazione dei ruoli di leadership all’interno della famiglia alla definizione, attraverso Statuto o patti, delle regole di gestione del rapporto famiglia-impresa, fino alla progettazione di un CdA che sia al contempo al servizio della proprietà e in grado di guidare l’azienda.

Ciò presuppone un approccio olistico alla Governance che, se potesse essere espresso in una formula, potrebbe essere pensato come un prodotto: S=Sx3P, che sta a significare che la Sostenibilità dell’impresa dipende dall’azione combinata su strategia Societaria, strategia Proprietaria, Persone e Processi. Sono questi i quattro pilastri che reggono l’equilibrio dinamico dello sviluppo sostenibile, sui quali è necessario agire contemporaneamente e in maniera coordinata.

Fonte: Il Sole 24 Ore