La Palma, profumi, colori e stile Mediterraneo nel nuovo hotel di Capri

Lo scorso anno ha visto importanti ristrutturazioni e inaugurazioni in Italia, soprattutto riguardanti alberghi a cinque stelle e cinque stelle lusso, fenomeno che conferma e dà ulteriore smalto al turismo di alta gamma in Italia, da diversi anni al primo posto nelle più interessanti classifiche internazionali del settore (per esempio, il Virtuoso Luxe Report 2024). Le mete sono quelle classiche, da Roma e Venezia, dal Monte Argentario alla Costiera Amalfitana, isole comprese.

A Capri era molto attesa l’apertura di La Palma, e per diversi motivi: la posizione, di fianco alla piazzetta; il suo brand, Oetker, che sbarca così in Italia con il suo catalogo di alcuni dei più begli alberghi più belli del mondo, come l’Hotel du Cap Eden Roc in Costa Azzurra; la storia. Ed è su questo ultimo aspetto che ci soffermiamo. Quando aprì, nel 1822, si chiamava Locanda Pagano ed era il primo albergo dell’isola, nato per ospitare poeti, scrittori, pittori, musicisti e ogni sorta di creativi, edonistici precursori del jet set a venire. Le premesse sono allettanti, le ispirazioni molteplici, soprattutto pensando che il lato glamour di Capri ha sempre goduto di un contraltare eccentrico e dissoluto, che ha attratto sull’isola innovatori e visionari, dei quali spesso si trovano spesso nell’antica locanda, a cominciare dal chiacchierato barone Jacques Fersen.

Al nuovo La Palma, un complesso di volumi di un bianco abbagliante, non manca il glamour che ci si aspetta a Capri, e contemporaneamente si vive l’intimità che lascia “tutto il mondo fuori”, con gran soddisfazione. E anche se il mare non si vede da finestre e terrazze delle cinquanta camere, quella full immersion distaccata nella confusione dell’isola esprime il modo esatto di esserci. Isolati, ma vicini alla libreria La Conchiglia che propone solo libri su Capri, alla bottega Canfora, che vendeva i suoi sandali a Jackie Onassis, alla Taverna Anema e Core (è proprio sotto casa), dove si balla sui tavoli con musica dal vivo.

Il “mondo dentro” è d’altronde piacevolmente esaustivo. Una casa elegante architettata da Francis Sultana, interior designer di residenze al suo primo progetto alberghiero, dove ogni spazio è concepito individualmente, seppur legato agli altri da un filo conduttore ben riconoscibile. Così le camere hanno forme diverse e i colori rispecchiano lo stile caprese, tutto bianco con quel delizioso punto di verde/azzurro dell’acqua delle grotte che in diverse sfumature si ritrova nei particolari, dalle strisce dei tessuti nella zona piscina alle mattonelle della cucina a vista, dagli specchi del ristorante gourmet al mosaico del banco bar sul rooftop, questo sì con vista.

E qui si apre il capitolo gastronomico. A orchestrare il tutto c’è Gennaro Esposito, uno dei cuochi più affermati della Costiera Amalfitana con il suo ristorante Torre del Saracino, due stelle Michelin, che declina la cucina del Sud nelle sue possibili versioni: l’alta cucina, il menù light e veloce per il pranzo e quello pizza e tradizione da abbinare ai cocktail dopo il tramonto, il caffè e la pasticceria aperti anche ai passanti, per un assaggio di atmosfera partenopea.

Fonte: Il Sole 24 Ore