L’Ai aumenta la sostenibilità delle imprese ma è usata solo dall’8% delle Pmi

Focus sul tema dell’Intelligenza artificiale nelle imprese in chiave Industria 5.0. Il tema è al centro di uno studio realizzato dal Competence Center Nazionale CIM4.0 che si concentra, in particolare, sulle PMI che sono ancora ai margini se si guarda alle percentuali di utilizzo di tecnologie avanzate legate al mondo dell’IA. Soltanto l’8% delle piccole e medie imprese utilizza l’IA nella produzione e il 6% nella logistica, mentre nelle grandi aziende queste percentuali raggiungono rispettivamente il 26% e il 32%.

Il successo dell’IA è legato alla capacità e alla volontà delle imprese di adottare un modello organizzativo tecnologicamente avanzato, che metta i dati al centro dei processi e che risulti in linea con gli obiettivi di Industria 5.0, nuovo paradigma per la digitalizzazione delle aziende. Dunque tecnologia e organizzazione aziendale, insieme.

“L’Intelligenza Artificiale per l’industria, Scenari e linee guida per le imprese del Made in Italy” è il titolo dello studio – arricchito da una roadmap analitica e da casi applicativi di successo – presentato in occasione della 18a edizione della Fiera Internazionale A&T in programma all’Oval Lingotto di Torino. La trasformazione digitale delle imprese e l’utilizzo di tecnologie di intelligenza artificiale integrano il modello di aziende sostenibili dal punto di vista sociale, ambientale ed economica.

Il mercato globale dell’IA è stato valutato 150,2 miliardi di dollari nel 2023 e si prevede una sua progressiva affermazione con un tasso di crescita annuo del 36,8% sino al 2030. Si stima che l’industria manifatturiera otterrà il maggior beneficio finanziario dall’adozione dell’IA, alleggerendo l’impatto economico del settore, aumentando l’efficienza, l’innovazione e la competitività.

Il gap tra grandi imprese e Pmi resta però importante. Tra le motivazioni che rallentano l’adozione di tecnologie connesse all’Ai ci sono la difficoltà di misurazione del valore monetario dell’Intelligenza artificiale, una scarsa percezione del valore finale dell’IA in termini di efficientamento della produzione o dell’ottimizzazione dei processi, una bassa confidenza rispetto alla digitizzazione.

Fonte: Il Sole 24 Ore