Lamborghini Aventador addio, finisce l’era del V12 tradizionale

Addio Lamborghini Aventador. Con la produzione dell’ultimo esemplare costruito a Sant’Agata Bolognese, in una speciale colorazione azzurra Ad Personam e destinato al mercato svizzero, Lamborghini mette anche la parola fine sulla lunga tradizione legata ai motori V12. Addio ai dodici cilindri in nome di un downsizing sempre più diffuso tra i costruttori di supercar? Al contrario. Lamborghini continuerà a produrre motorizzazioni V12 ma lo farà abbinando un’unità elettrica, andando così a realizzare un dodici cilindri ibrido plug-in.

Lamborghini Aventador, il debutto

Presentata al Salone dell’Automobile di Ginevra nel 2011 come Aventador LP 700-4, il suo nome indicava i 700 cavalli di potenza, la trazione integrale permanente e la posizione longitudinale posteriore del motore. Con un nuovo gruppo propulsore Lamborghini V12 a 60°, sviluppato interamente a livello interno, racchiudeva nuove importanti tecnologie, un design dalla forte personalità e prestazioni di assoluto livello. Le caratteristiche descritte al suo debutto sono rimaste le stesse nel corso degli anni, su otto modelli derivati e 11.465 unità consegnate a clienti di tutto il mondo. Da questo modello sono nate più di dieci tra one-off ed edizioni limitate; ha stabilito record su pista e vinto innumerevoli premi; è stata al centro di progetti artistici; è apparsa in film e videogiochi; ha conquistato clienti, appassionati, bambini e media di tutto il mondo con il suo design inimitabile, le sue straordinarie prestazioni, il sound entusiasmante del motore e le sue incredibili emozioni di guida.

Aventador, record di vendite

Il numero di Aventador vendute supera quello di tutti i precedenti modelli Lamborghini V12 sommati insieme: nel suo quinto anno di produzione, l’azienda ha toccato quota 5.000 unità consegnate, l’equivalente di tutti gli esemplari di Murciélago mai prodotti, arrivando a consegnare la 10.000 esima Aventador nel settembre del 2020.

Lamborghini Aventador, scheda tecnica

L’innovazione a livello tecnico costituiva il cuore del progetto Aventador, guidato dal reparto Ricerca e Sviluppo di Maurizio Reggiani, all’epoca Chief Technical Officer Lamborghini, in stretta collaborazione con Centro Stile, che adottarono un approccio che puntava a partire da zero. La leggera monoscocca in fibra di carbonio – inedita per una vettura di serie – progettata e realizzata come un pezzo unico, del peso di soli 147,5 kg, è stata prodotta interamente internamente utilizzando il processo Rtm-Lambo brevettato da Lamborghini. La monoscocca garantiva massima rigidità torsionale e sicurezza per gli occupanti. Con la nascita di Aventador venne istituito anche un team di “Flying Doctors” che viaggiano in tutto il mondo per supportare i concessionari attraverso diagnosi specialistiche e riparazioni della monoscocca in fibra di carbonio in caso di danneggiamento. Il nuovo motore a 12 cilindri da 6,5 litri, in grado di erogare 700 cavalli a un regime massimo di 8.250 giri/minuto, garantiva una sbalorditiva accelerazione 0-100 km/h in soli 2,9 secondi e una velocità massima di 350 km/h. Con 650 Nm di coppia e una curva di coppia ottimizzata, la potenza di trazione, il dinamismo, l’efficienza aerodinamica e la precisione di guida della Aventador, accompagnati dal rombo del motore V12, si sono evoluti per mantenere intatti lo status e il fascino leggendario di Aventador lungo tutto corso della sua storia.

Aventador, tempi al Nürburgring

La conferma delle qualità della Aventador è arrivata definitivamente con i tempi ottenuti al Nürburgring Nordschleife: nel 2015 la Aventador LP 750-4 SV ha completato un giro sotto i sette minuti registrando un tempo di 6:59.75, mentre la Aventador SVJ ha rivendicato il record per Lamborghini nel 2018, con un tempo di 6:44.97.

Fonte: Il Sole 24 Ore