Lavoro extra Ue, dal Sud il 54% di domande: cresce il rischio di truffe

Sono le regioni del Mezzogiorno e, in particolare, la Campania ad aver maggiore bisogno di lavoratori provenienti da Paesi extra europei. Almeno stando ai numeri.

I dati forniti al Sole 24 Ore dal ministero dell’Interno, aggiornati al 24 aprile, rivelano infatti che dal Mezzogiorno è arrivato il 54% delle richieste presentate da imprenditori e famiglie negli ultimi click day del 18, 21 e 25 marzo relativi agli ingressi del 2024 (è ancora possibile presentare le domande fino al 31 dicembre ma i posti disponibili vanno esauriti nei primi minuti dei click day).

Una ripartizione territoriale “anomala” e soprattutto sconnessa rispetto ai tassi di disoccupazione e alla ricchezza del tessuto imprenditoriale che, insieme alle segnalazioni di associazioni e sindacati, suona come un avvertimento: all’ombra dei click day potrebbero nascondersi pratiche scorrette e truffe ai danni sia dei cittadini extraeuropei che intendono entrare nel nostro Paese per lavorare, sia delle aziende che hanno bisogno di manodopera.

La distribuzione nel territorio

Dalla Campania, dove la disoccupazione è al 18% e le imprese censite al 31 marzo sono circa 600mila, è arrivato il 32,8% delle domande, oltre il triplo della Lombardia (10,7%), che ha invece 940mila aziende e un tasso di disoccupazione di poco superiore al 4 per cento. Dalla Provincia di Napoli sono arrivate più domande di quelle sommate di Veneto ed Emilia Romagna, mentre le Province di Caserta e Salerno cercano più lavoratori di quelle di Roma e Milano. «Purtroppo i comportamenti disonesti e i meccanismi di truffa esistono – dice Romano Magrini, responsabile relazioni sindacali, lavoro, immigrazione e sicurezza di Coldiretti – e abbiamo posto il problema ai ministeri competenti, perché il rischio è che le imprese oneste che hanno davvero bisogno di lavoratori rimangano fuori dalle quote».

Il record di domande nei click day di marzo

Nei click day di marzo è stato raggiunto il record di 702mila domande a fronte dei 151mila posti disponibili per i lavoratori extra Ue nel 2024. Posti che, che, come sempre succede, sono andati esauriti nel giro di pochi minuti. Sono quindi moltissime le istanze non accolte. Ma ad alimentare la valanga di domande, oltre alla fame di manodopera (la meccanica, ad esempio, chiede oltre 15mila lavoratori subordinati), potrebbero esserci richieste false inviate solo per ottenere denaro da chi vuole entrare in Italia. E questo anche con la consapevolezza che le istanze trasmesse non andranno a buon fine. «Bisogna evitare – aggiunge Romano Magrini – che un sistema creato per l’immigrazione regolare sia utilizzato per alimentare il lavoro nero e la criminalità. La soluzione non è ridurre le quote, perché così si butta via il bambino con l’acqua sporca, ma intensificare i controlli e verificare che ogni domanda accolta porti alla sottoscrizione di un contratto di soggiorno».

Fonte: Il Sole 24 Ore