Le Borse vedono rosso dopo i ritardi sui vaccini. Piazza Affari (-1,6%) attende esito crisi governo

I ritardi nelle consegne dei vaccini, la recrudescenza della pandemia e la possibilità di nuove restrizioni in arrivo – con Bruxelles che caldeggia limitazioni dei viaggi non essenziali, pur senza la chiusura delle frontiere – hanno messo il freno alle Borse europee nella seduta del 25 gennaio. Gli indici hanno chiuso in territorio negativo sui minimi di giornata: Parigi -1,57%, Francoforte -1,66%, dopo il calo della fiducia delle imprese in gennaio, Londra -0,84% e Madrid -1,85%. Il rallentamento delle campagne vaccinali, a causa dei problemi di produzione di Pfizer e Astrazeneca, continua così a pesare sull’umore degli investitori europei. Anche Wall Street, dopo il record del Nasdaq, viaggia a passo lento. In questo quadro non fa eccezione Piazza Affari (-1,6%), che deve fare i conti con l’incertezza politica: le indiscrezioni di stampa parlano di possibili dimissioni “pilotate” del premier, Giuseppe Conte, con la successiva formazione di un nuovo governo ter allargato ai centristi. Ma i mercati, almeno per ora, non sembrano credere all’ipotesi di elezioni anticipate, come testimonia lo spread calato leggermente a 122 punti (dai 124 dell’ultimo closing).

Sul fronte macro, inoltre, l’indice tedesco Ifo getta ombre sulla ripresa economica: in Germania, infatti, l’indicatore che misura la fiducia delle imprese è sceso a 90,1 punti in gennaio, a fronte dei 92,1 punti di dicembre. Il dato è peggiore delle attese degli analisti, che si attendevano una correzione limitata a quota 91,9 punti.

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Sul Ftse Mib si salva DiaSorin, crolla l’auto

Sul Ftse Mib hanno chiuso in rialzo i titoli difensivi, come le utility, ma a correre per tutta la seduta è stata soprattutto Diasorin (+2,69%), visto che con i ritardi della campagna vaccinale è probabile che i tamponi per rilevare il Covid rimarranno al centro della scena anche nel 2021. In coda la listino hanno chiuso Stellantis (-4,65%), dopo i rally precedenti, Cnh Industrial (-4,87%) e le banche, più sensibili alla crisi di governo che sta andando in scena in queste ore. StMicroelectronics ha invece beneficiato delle prospettive promettenti per il settore dei chips e dell’attesa dei conti di bilancio che saranno diffusi giovedì. Secondo quanto riportato dal quotidiano giapponese Nikkei, Nxp Semiconductors e St hanno informato i clienti dell’intenzione di aumentare i prezzi dei loro prodotti dal 10% al 20%. Aumenti che seguono quelli annunciati recentemente da Renesas Electronics. I ritocchi, hanno notato gli esperti di Equita, «sono in parte dovuti a coprire l’aumento dei costi dei wafer e dei metalli preziosi e in parte dovuti alla situazione di allocazione esistente che dovrebbe aiutare il price-mix».

Nel resto del listino, gli acquisti hanno premiato Energica Motor Company dopo l’ordine record arrivato da Taiwan. Si tratta di una commessa da 836mila euro per la fornitura singola più significativa nella storia della società leader nelle moto elettriche a elevate prestazioni. Il committente èl’importatore taiwanese Russ Tiger Enterprise. Grazie all’ordine, Energica «aggiunge un ulteriore 14% dell’intero fatturato 2020 ai valori dichiarati precedentemente»: da inizio anno la società ha ricevuto così commesse per il 28% dei ricavi 2020, «a cui si aggiunge un 11% dal floorplan Usa».

Spread chiude a 122 punti e “vigila” su crisi governo

In ribasso lo spread tra BTp e Bund dopo il rialzo della scorsa settimana seguito alle comunicazioni della Bce, percepite dagli operatori come pessimistiche sulle prospettive di crescita nell’Eurozona, mentre si guarda agli sviluppi dell’impasse politica in Italia. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale e il pari scadenza tedesco chiude a 122 punti, leggermente sotto rispetto al closing precedente a 124 punti. In calo anche il rendimento del BTp decennale benchmark che si attesta allo 0,68% dallo 0,74% del riferimento della vigilia.

Fonte: Il Sole 24 Ore