«Le regole del Patto? Sono flessibili e hanno funzionato nella crisi pandemica»

Credo che le sfide globali impongano risposte globali.
Quindi, una priorità chiave nel campo della tassazione internazionale è proprio quella di stabilire una tassazione equa ed efficace su scala mondiale. Sostengo pienamente il processo in corso a livello di Ocse che mira a risolvere le crescenti sfide provenienti dalla digitalizzazione dell’economia e a raggiungere un accordo per questa estate. Come noto, assieme al ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire, abbiamo promosso di continuo una tassa minima globale per le imprese, un elemento chiave per un compromesso globale. Sono fiducioso che attraverso questa iniziativa riusciremo a mettere fine alle strategie aggressive di pianificazione tributaria delle multinazionali. Stiamo ancora discutendo il tasso preciso di un livello minimo di tassazione, ma il recente annuncio da parte degli Usa per un aumento della loro tassa nazionale minima al 21% ha certamente cambiato il dibattito e ci aiuterà a trovare un accordo su regole più efficaci e valide. Inoltre, un accordo globale deve fare in modo che le imprese multinazionali paghino una quota adeguata, indipendentemente dalla loro presenza fisica nelle varie giurisdizioni. Nei prossimi mesi, abbiamo l’opportunità storica di raggiungere una importante riforma della tassazione internazionale con una forte base di consenso: e ora siamo vicini come non mai a questo traguardo. Il multilateralismo è il solo modo possibile per risolvere le sfide attuali in maniera efficace. Insieme, saremo in grado di creare un sistema tributario internazionale moderno, sostenibile ed equo. Sono proprio convinto che riusciremo a farlo.

Ci sono altre sfide che vanno affrontate, questa volta con soluzioni europee: la lotta al cambiamento climatico e la digitalizzazione. L’Europa è ambiziosa abbastanza su questi fronti?

Prima di tutto sono contento che la recente decisione della Corte costituzionale federale abbia dato un impulso decisivo alla coalizione del nostro governo per trovare un accordo per amplificare i nostri sforzi per la protezione del clima. Stiamo andando avanti ora per adottare una legge per la protezione del clima ancora più ambiziosa. L’obiettivo è quello di raggiungere la neutralità climatica in Germania per il 2045. La bozza di legge stabilisce un target di emissioni di gas con effetto serra in riduzione del 65% nel 2030 rispetto ai livelli del 1990, con un traguardo intermedio pari a un taglio dell’88% della CO2 per il 2040. Aggiungo che secondo me l’Unione europea sta andando nella direzione giusta per aumentare le sue ambizioni nella lotta al cambiamento climatico. Il Consiglio europeo e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio politico importante rispetto alla legge sul clima per ridurre entro il 2030 le emissioni di gas con effetto serra come minimo del 55% rispetto ai livelli del 1990. Altre misure saranno prese nell’ambito del pacchetto “Fit for 55” per implementare la legge europea sul clima. Dovremo trovare il giusto equilibrio di misure per raggiungere questo obiettivo. La politica della tassazione è uno degli strumenti nella nostra cassetta degli attrezzi, ma c’è anche il prezzo della CO2 e altri strumenti di regolamentazione. Una maggiore cooperazione internazionale sarà altrettanto essenziale per la lotta al cambiamento climatico.

Lei è vice-cancelliere, un incarico che ha svolto in pandemia gestendo una delle crisi peggiori per la Germania dal Dopoguerra. Qual è la situazione adesso? Lei è anche il candidato alla cancelleria del partito socialdemocratico Spd. Qual è il suo programma per il futuro del suo Paese?

Il tasso dei contagi sta diminuendo in Germania e questo ci dà speranza. Il lockdown, un vasto uso dei tamponi, la campagna delle vaccinazioni che va avanti in maniera poderosa, tutto questo sta aiutando a mettere sotto controllo i contagi, almeno per il momento. Non siamo ancora alla fine, ma possiamo la linea del traguardo. Pur tuttavia, se anche riuscissimo a dominare la pandemia questa estate, molti cittadini e molte imprese avranno ancora bisogno di sostegno quest’anno, e lo avranno. L’ho messo in chiaro fin dall’inizio della pandemia: daremo aiuti fino a quando le misure restrittive resteranno in vigore.

Fonte: Il Sole 24 Ore