Leader Ue divisi su Putin ma tutti uniti contro la legge omofoba di Orban

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE – A una settimana da un incontro tra Stati Uniti e Russia a Ginevra, e timorosi di essere lasciati ai margini dei nuovi equilibri mondiali, i Ventisette vogliono trovare con la Russia un modus vivendi che sia meno reattivo e più costruttivo. Il dibattito tra i capi di Stato e di governo a Bruxelles si è dilungato nella serata del 24 giugno, a conferma delle divisioni tra i governi, e mentre le controverse scelte ungheresi relative all’educazione sessuale dei minori continuavano a provocare tensioni.
Sul tavolo delle discussioni nella prima giornata di un vertice di due giorni c’è un rapporto preparato dalla Commissione europea in cui si propone una strategia articolata nella quale l’Unione europea risponde alle provocazioni russe, ma al tempo stesso dialoghi e cooperi con Mosca.
Ad avviare il dibattito sono state Parigi e Berlino, consapevoli che da sette anni la relazione con il vicino russo è segnata più che altro da sanzioni e contro-sanzioni (si veda Il Sole/24 Ore del 17 e del 24 giugno).

Duplice mossa franco-tedesca

Secondo le informazioni raccolte a Bruxelles, il tentativo franco-tedesco è doppio. Da un lato, si vuole dotare l’Unione europea di un armamentario di misure da usare ogni qualvolta Mosca è ritenuta colpevole di aggressioni particolari, a cominciare dagli attacchi cibernetici.
Dall’altro, Germania e Francia vorrebbero che venga rafforzata la collaborazione nei settori di interesse comune: il clima, l’Artico, lo spazio, la lotta al terrorismo e al crimine organizzato, la situazione in Libia o in Siria.Il desiderio è di uscire dal cul-de-sac che dura dal 2014, anno nel quale la Russia ha deciso l’annessione della Crimea sulla scia di una guerra civile in Ucraina a cui ha contribuito anche la scelta comunitaria di negoziare un accordo di associazione con Kiev.

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Osserva un diplomatico: «Come non reagire al recente incontro tra i presidenti Joe Biden e Vladimir Putin a Ginevra? Loro parlano di Europa in Europa. Noi non possiamo restare con le mani in mano».
Nella sua prima parte, l’iniziativa franco-tedesca – vista positivamente dall’Italia – è appoggiata pressoché da tutti i paesi.

Alla ricerca di un compromesso sulla cooperazione

Il tema della cooperazione invece è più spinoso. Alcuni paesi hanno preso posizioni dure. «A qualsiasi passo nostro nei confronti di Mosca deve corrispondere un passo russo verso di noi», ha detto il premier lettone Krisjanis Karins. «Non vorrei che stessimo dialogando con un orso per salvare un barattolo di miele», ha aggiunto il presidente lituano Gitanas Nauseda.

L’idea anche di un vertice Ue-Russia, balenata nel corso della settimana, è stata esclusa da molti paesi, come le repubbliche baltiche, la Polonia o la Svezia; e anche da Mark Rutte, premier olandese: «Non mi importa se i due presidenti (del Consiglio e della Commissione, ndr) incontreranno Vladimir Putin, io non parteciperò a una riunione con Putin».

Fonte: Il Sole 24 Ore