Mafia, Messina Denaro: si aggravano le condizioni del boss

Si aggravano le condizioni del boss Matteo Messina Denaro, ricoverato all’ospedale San Salvatore dell’Aquila per cure specifiche per il tumore al colon del quale soffre da anni. Da quello che filtra dal nosocomio abruzzese le sue condizioni sarebbero «in netto peggioramento». Si trova nel reparto per detenuti che è stato allestito all’interno dell’ospedale. Il boss è nel reparto di terapia intensiva dal 5 settembre, in seguito ai postumi di un intervento chirurgico, sotto la strettissima sorveglianza degli agenti della Polizia penitenziaria e delle forze dell’ordine.

In luglio confermato l’ergastolo per le stragi di Capaci e via D’Amelio

Il 19 luglio, a 31 anni dall’attentato di via D’Amelio, la corte d’assise d’appello di Caltanissetta ha confermato la condanna all’ergastolo del boss Matteo Messina Denaro, accusato di essere stato uno dei mandanti delle stragi di Capaci (23 maggio 1992) e via D’Amelio (19 luglio 1992) che costarono la vita ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e agli agenti di scorta. Il boss è entrato in prigione il 16 gennaio 2023, in regime di 41 bis, nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila, quando è stato arrestato mentre si recava sotto falso nome a effettuare cure per la sua malattia.

Intervento chirurgico ad agosto

Matteo Messina Denaro è stato sottoposto a un intervento chirurgico nel mese di agosto per gestire problemi di natura intestinale. A giugno era andato in ospedale per effettuare cure di natura urologica non strettamente collegate al tumore.

Sottoposto a cure per alleviare il dolore

É sottoposto a cure specifiche per alleviare il dolore legato alla gravità della patologia di cui soffre l’ex superlatitante. É anche filtrata l’indiscrezione, non confermata, su una presunta volontà del boss di non essere rianimato in caso di necessità.

Sospesa l’istanza per chiedere la scarcerazione e la detenzione in ospedale

Intanto gli avvocati di Messina Denaro hanno sospesa l’istanza per chiedere la scarcerazione definitiva e la detenzione in ospedale, proprio per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. All’Aquila è stata vista l’avvocata Lorenza Guttadauro, nipote del boss.

Fonte: Il Sole 24 Ore