Maratona dles Dolomites, 8000 ciclisti cercano l’illuminazione sui passi alpini

Maratona dles Dolomites, 8000 ciclisti cercano l’illuminazione sui passi alpini

Lüm. E luce sia sulla 38ª Maratona dles Dolomites. La Granfondo più amata (e più temuta) d’Italia alza ancora una volta il sipario sull’impareggiabile scenario delle cime e dei passi delle Dolomiti, patrimonio mondiale Unesco. E a sfidarsi lungo i tornanti, le salite e la altrettanto impegnative discese saranno anche quest’anno oltre 8mila appassionati della bicicletta, oltre della metà dei quali alla prima esperienza con l’ormai classico e ambito appuntamento di inizio estate.

Un appuntamento mondiale

Tutti alla ricerca della luce – Lüm appunto, il tema dell’edizione 2026 – come elemento in grado di trasformare ogni fatica in energia e ogni emozione in ricordo. E anche dal punto di vista meteorologico, date le previsioni incerte dopo la lunga ondata di caldo che ha colpito l’Italia e l’intera Europa, montagne comprese. La metà degli appassionati arriverà come di consueto da oltre frontiera, da 81 Paesi diversi, a conferma del carattere cosmopolita dell’evento e della sua capacità di attirare l’attenzione da ogni latitudine.

I tre percorsi

Ad attenderli gli ormai tre classici percorsi, oggetto spesso di difficile scelte fra gli aspiranti «maratoneti»: il Sella Ronda, con i suoi 55 chilometri di lunghezza e i 1.780 metri di dislivello (non chiamatelo «corto», per carità!), il Medio da 106 km e 3130 metri e infine la vera e propria Maratona, lunga 138 km e con 4.230 metri da superare. Campolongo, Pordoi, Sella, Gardena, Giau, Falzarego e Valparola invece i celebri passi da scalare, tutti quanti rigorosamente chiusi all’assillante traffico di auto e moto.

I protagonisti delle sfide

Molti avranno la possibilità di avvicinare e forse anche superare molti campioni della bici del passato, più o meno recente. Se Peter Sagan, per la prima volta al via da Badia domenica 6 luglio alle ore 6.30, si aggiudica il titolo di «superospite», ex-professionisti del calibro di Miguel Indurain, Vincenzo Nibali, Paolo Bettini, Gianni Bugno, Filippo Pozzato, Daniel Oss, Fabio Aru e Alan Marangoni non sono certo da meno. Così come non mancheranno gli sportivi d’eccezione «prestati» da altre discipline quali Fabio Cannavaro, Fabrizio Ravanelli, Mattia Casse, Manfred Mölgg, Hervé Barmasse e Cristian Zorzi.

Fonte: Il Sole 24 Ore