Ok anche dalla Regione sarda,Sider Alloys pronta al revamping

L’ultimo ostacolo burocratico amministrativo è stato superato. E a Portovesme la Sider Alloys, può far partire il revamping dell’unica fabbrica di alluminio primario in Italia. La Regione ha approvato la delibera con cui si è concluso il complesso iter autorizzativo che spiana la strada all’investimento che viaggia intorno ai 180 milioni di euro.

Giudizio positivo

Il provvedimento dell’esecutivo regionale ha espresso giudizio positivo sulla compatibilità ambientale «subordinatamente al rispetto delle condizioni ambientali previste». Con la delibera si chiude il percorso avviato dall’azienda e necessario per avviare il piano di ristrutturazione degli impianti.

Una storia lunga 9 anni

Per lo stabilimento che nel polo industriale e sotto la guida dellìAlcoa produceva, sino all’ottobre del 2012 quando sono state spente le celle elettrolitiche, 155 mila tonnellate di alluminio primario per pani e billette con un fatturato di circa mezzo miliardo di euro, inizia un nuovo corso. Sotto l’egida della SiderAlloys, l’azienda italo svizzera fondata dall’imprenditore Giuseppe Mannina e a cui partecipa, con una quota anche Invitalia.

Il piano

Il piano industriale presentato dal gruppo che il 15 febbraio del 2018 ha rilevato lo stabilimento di Portovesme prevede la ricostruzione dell’impianto elettrolisi, la produzione di alluminio primario sia per via elettrolitica, sia attraverso la fonderia e inoltre vergelle. All’interno dell’area industriale, dove sono già iniziati alcuni lavori, sono impiegate circa 150 persone. A processo avviato si stimano 350 dipendenti diretti e 150 degli appalti. A portare avanti gli interventi sarà il gruppo cinese Chinalco.

Tempi brevi

«La delibera della Regione chiude un ciclo importante per le autorizzazioni – fanno sapere Giuseppe Mannina ed Eros Brega, rispettivamente amministratore delegato e direttore affari generali – ora inizia un percorso che porterà all’apertura della prima fabbrica di alluminio in Italia. Un passo avanti importante non solo polo industriale del Sulcis ma per l’intero settore metallurgico». Quanto ai tempi, assicurano i dirigenti, saranno rapidi. «La prima colata di alluminio in fonderia è ipotizzata per il 2022 – sottolinea Brega – mentre la produzione in sala elettrolisi è ipotizzata per il primo trimestre del 2023».

Fonte: Il Sole 24 Ore