Milano +1,3% in una settimana contrastata per l’Europa, svetta Mps con +6,8%. Rally Wall Street

A Piazza Affari il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni in rialzo dell’1,85%, riagganciando la soglia dei 27mila punti, sostenuta soprattutto dai petroliferi. A Francoforte il Dax40 è salito dell’1,25% e a Parigi il Cac40 dell’1,87%, ad Amsterdam l’Aex è salito dell’1,13%, a Londra il Ftse100 dell’1,56% e a Madrid l’Ibex35 dell’1,68%, quando tornando a Milano il Ftse All Share ha guadagnato l’1,82 per cento. Sul fronte delle banche centrali, resta sempre alta l’attenzione per le prossime mosse di Federal Reserve e Banca centrale europea con la prima che a giugno potrebbe fare una pausa e tenere fermi i tassi, mentre ieri la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha confermato la necessità di continuare la stretta, nonostante l’inflazione sia scesa al 6,1% a maggio.

Rally Wall Street, Dj chiude a +2,12%, Nasdaq +1,07%

Rally a Wall Street. Il Dow Jones chiude in rialzo del 2,12% a 33.762,46 punti, il Nasdaq avanza dell’1,07% a 13.240,77 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dell’1,45% a 4.282,16 punti.

A maggio creati 339mila posti di lavoro negli Usa

È superiore alle stime il rapporto sull’occupazione di maggio negli Stati Uniti. Il mese scorso sono stati creati 339.000 posti di lavoro (escluso il settore agricolo) rispetto al mese precedente, mentre gli analisti attendevano un aumento di 190.000 posti. Il dato di aprile è stato rivisto da 253.000 a 294.000. La disoccupazione è salita dal 3,4% (dato confermato) al 3,7%, con le attese al 3,5 per cento. I salari orari medi sono aumentati di 11 centesimi, lo 0,33%, a 33,44 dollari, in linea con le attese; rispetto a un anno prima, sono aumentati del 4,3 per cento. La settimana media lavorativa è diminuita di 0,1 ore a 34,3 ore. La partecipazione della forza lavoro è stata pari al 62,6%, a 0,8 punti percentuali di distanza dai livelli del febbraio 2020, prima dell’inizio della pandemia di coronavirus.

Acquisti sui titoli oil in attesa del meeting Opec+

Per quanto riguarda i titoli, a Milano protagonista Saipem (+5,64%), con Tenaris +3,61% ed Eni +2,77%, con il prezzo del greggio in rialzo tra l’attesa per la riunione dell’Opec+ e il sollievo per la soluzione alla crisi del debito Usa. In evidenza anche Iveco Group (+4,11%) e Moncler (+4,01%) dopo la debolezza della vigilia. In luce tutti i titoli della galassia Exor (+2,41% alla Borsa di Amsterdam), bene anche Stellantis (+2,79%), all’indomani dei dati auto italiani e dopo che il presidente John Elkann ha detto che il gruppo sta bene e non ha bisogno dell’ingresso dello Stato italiano nel capitale, Ferrari (+2,88%) e Cnh Industrial (+2,61%). Tra i bancari, gli acquisti hanno premiato soprattutto Banca Mps (+3,61%), con Banco Bpm +2,43%, Bper +2,24%, Intesa Sanpaolo +1,86% e Unicredit +0,67% più indietro, quando nel comparto auto bene anche Pirelli (+3,11%). In evidenza Amplifon (+3,34%) e, tra i titoli del risparmio gestito, Banca Mediolanum (+2,65%).

Spread in calo a 166 punti, rendimento ai minimi da aprile

Netto apprezzamento per i titoli di Stato italiani scambiati sul secondario telematico Mts. I decennali italiani si sono apprezzati, in controtendenza rispetto a tutto il comparto dei sovrani dell’eurozona, con la conseguenza che la “forbice” dello spread si è ulteriormente ridotta. Nel finale il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il pari scadenza tedesco è indicato a 166 punti base, dai 173 punti base di stamani (174 punti il closing di giovedì). Flessione marcata anche per i rendimenti dei titoli italiani: il decennale benchmark sull’Mts rende il 3,97% nel finale, livello che non si registrava da inizio aprile e vicino ai minimi dell’anno toccati in febbraio.

Fonte: Il Sole 24 Ore