Nel Capella Singapore lusso significa design eccelso, ville nella giungla e album da colorare

Anche se in Italia non è fra i più noti, il gruppo alberghiero Capella è senz’altro uno dei più interessanti presenti sulla scena dell’ospitalità internazionale. Tra i suoi fondatori c’è Horst Schultze, che dopo aver creato e consolidato gli oltre cento hotel di Ritz-Carlton è andato in pensione, e il giorno successivo è partito con un nuovo progetto per cercare di soddisfare la domanda “ultra luxury” che aveva visto nascere e crescere esponenzialmente negli ultimi tempi della sua direzione.

L’idea era di alzare l’asticella del segmento, rivolgendosi a ospiti che nelle loro case hanno spazi e servizi difficili da eguagliare, non amano standardizzazioni di alcun tipo e hanno grandi aspettative in termini di design, estetica e destinazione. Schulze ha più volte ribadito che per affrontare un tale mercato bisogna limitare il numero di camere, per potersi dedicare a ogni singolo ospite, con le sue esigenze, dal pick up alle richieste dietetiche, al programma e al servizio personalizzato durante il soggiorno.

Attualmente del gruppo Capella fanno parte due brand – Capella e Patina, focalizzato sulla sostenibilità – nove tra alberghi, resort e residenze in sette diverse destinazioni, al momento tutte in Asia, a parte il nuovo hotel aperto nel 2023 a Sydney, con aperture previste a Taipei, alle Maldive e poi in Giappone, Arabia Saudita e Corea del Sud. In appena sette anni il gruppo ha già collezionato oltre 30 riconoscimenti, tra i quali il Best Hotel Brand Award 2023 assegnato dalla rivista di viaggi Travel+Leisure, e ben due posizioni nella prima lista dei 50 Best Hotels of the World, sempre nel 2023, con i resort di Bangkok e di Singapore.

Il Capella di Singapore, sull’isola di Sentosa, la zona vacanziera della città stato, è capostipite del gruppo. All’edificio coloniale del 1880 che apparteneva all’artiglieria britannica, nel 2009 era stata aggiunta un’ala contemporanea progettata dallo studio Foster + Partners con camere e ville sparse in 12 ettari di giungla tropicale che arriva fino alla spiaggia, una sontuosa spa, tre piscine a terrazza che seguono l’andamento della collina. Dopo l’acquisizione di Capella, le camere del corpo ellittico sono state rinnovate dal celebre designer Jaya Ibrahim, figlio di una principessa di Giava e di un diplomatico di Sumatra, mentre il ristorante Cassia, con un menù di altissima cucina cinese (indimenticabile), è firmato dall’architetto d’interni André Fu, altra celebrità del design internazionale. Nomi che sottolineano l’importanza dell’estetica nel creare un hotel di ultra lusso oggi.

Le camere sono confortevoli (la più piccola è di 77 mq), alcune con vista sul Mare Cinese del Sud, tutte con letti king size più grandi del solito, bagni spaziosissimi, e spesso nel dehors in mezzo al verde c’è la piscina privata. Per entrare nel mood rilassante c’è un album da colorare completo di matite. Snack, bevande, tè e caffè sono a disposizione nella zona minibar, tutto incluso nella tariffa, perché secondo la filosofia del gruppo non è elegante far pagare una Coca Cola 10 dollari.

Fonte: Il Sole 24 Ore