Obbligo pneumatici invernali 2023, tutto quello che c’è da sapere

Il termometro segna temperature quasi primaverili in molte zone d’Italia ma è arrivato il momento di prendere un appuntamento dal gommista. Il motivo? Le ordinanze che impongono dal 15 novembre 2023 al 15 aprile 2024 la circolazione delle auto e dei mezzi commerciali sino a 3,5 tonnellate solo con pneumatici da invernali montati, con a bordo catene o dispositivi supplementari d’aderenza omologati come le calze.  

Obbligo gomme invernali  

L’obbligo riguarda determinati tratti stradali e zone specifiche, ma è importante sottolineare l’importanza di controllare e mantenere in perfetto stato d’efficienza gli pneumatici durante i mesi più freddi e piovosi dell’anno. La scelta tra pneumatici invernali, all season, catene o calze omologate bordo con gomme estive montate va fatta con attenzione, considerando le zone di utilizzo, il chilometraggio e il tipo di vettura. Il motivo è legato al rendimento, alla durata e ai costi da sostenere.   

 Cambio gomme invernali, cosa dice la legge  

Per evitare verbali da parte delle autorità competenti si possono utilizzare anche pneumatici marchiati semplicemente M+S nati, mentre quelli invernali sono riconoscibili dal simbolo in cui la sagoma di una montagna racchiude un fiocco di neve. I primi hanno caratteristiche meno adatte per la marcia sui fondi innevati e ghiacciati, pur garantendo sui fondi non eccessivamente complessi buona motricità ed elevate caratteristiche di sicurezza.

I secondi sono decisamente più specialistici per l’impiego sui fondi a bassa aderenza, perché abbinano al disegno del battistrada che assicura un elevato grip, grazie agli intagli che permettono alla ruota di aggrapparsi alla neve, una struttura costituita da una mescola che offre un’ottimale presa quando la temperatura è bassa. Proprio per questo motivo assicurano elevati standard di sicurezza anche quando il fondo stradale non è imbiancato, ma la temperatura scende sotto i 7°. In queste situazioni non solo offrono migliore aderenza ma anche spazi d’arresto più contenuti. Inoltre, sui fondi bagnati grazie al disegno del battistrada allontanano il rischio aquaplaning.

Fonte: Il Sole 24 Ore