Lago di Como, Lvmh pronta a comprare il castello di Urio dall’Opus Dei

Trattative alle battute finali per il gruppo del lusso francese Lvmh che dopo la Sardegna potrebbe sbarcare presto anche sul lago di Como. L’operazione, secondo i bene informati, riguarderebbe quel Catello di Urio parte del patrimonio immobiliare dell’Opus Dei, dopo essere stato acquistato dal fondatore del movimento Josè-Maria Escrivar che ne fece un luogo di riflessione e preghiera.

La conferma arriva direttamente da Belmond, il marchio acquistato nel 2018 dal gruppo guidato da Bernard Arnault per oltre 3 miliardi di euro, che gestirà il castello.

Belmond aggiunge così un ulteriore gioiello al suo portafoglio già ricco, che comprende una importante fetta di proprietà italiane dedicate all’ospitalità, dal Cipriani di Venezia al Caruso di Ravello, dall’hotel Splendido di Portofino a Villa San Michele a Fiesole, oltre ai treni Orient Express.

Edificio nobile

L’acquisizione del castello di Urio, situato tra Moltrasio e Carate, è prevista entro il 2024. La proprietà di quasi due ettari, con una battigia di 180 metri a lago, comprende un imponente edificio circondato da un giardino all’italiana. Il palazzo sorse probabilmente sulle rovine di un luogo fortificato. Originario del tardo Seicento, appartenne in sequenza ai conti Della Porta, ai Castelbarco e ai Dupuy. A inizio Ottocento fu della rinomata famiglia dei Melzi d’Eril, che ne modificarono l’aspetto. Nel 1871 ne divenne proprietario il barone Richard, magnate delle ceramiche, che fece sistemare il giardino nelle forme attuali.

Ultimo proprietario, nel dopoguerra, il barone Langheim, di origine iugoslava. Dagli anni Cinquanta del Novecento è patrimonio dell’Opus Dei.

Fonte: Il Sole 24 Ore