Olanda: si dimette il governo a due mesi dalle elezioni

Un’inchiesta giornalistica
Il rapporto della commissione d’indagine istituita a luglio ha concluso che sono stati violati «i principi fondamentali dello Stato di diritto» e che molte indagini di frode sono frutto di «semplici errori amministrativo» Il rapporto è stato pubblicato il 17 dicembre, ma la vicenda era nota già nel 2019, rivelando da un’inchiesta giornalistica svolta da Pieter Klein della rete tv Rtl Nieuws e Jan Kleinnijenhuis del quotidiano Trouw.

Nessuna conseguenza penale
Il 4 dicembre 2019 era stata presentata una mozione di sfiducia – bocciata – contro il segretario di Stato (equivalente a un viceministro) per le Finanze Menno Snel, che si è poi dimesso. L’indagine penale a suo carico è stata archiviata il 7 gennaio di quest’anno anche perché la legge olandese prevede l’immunità per l’amministrazione nel caso in cui dalle attività altrimenti illecite non sia derivato un guadagno personale.

Lascia il leader laburista
La questione ha assunto immediatamente una rilevanza politica: le vicende si sono svolte tra il 2013 e il 2019, e hanno coinvolto quindi anche alcuni partiti attualmente all’opposizione, che hanno fatto parte fino al 2017 alla Grande coalizione che ha guidato per qualche anno il paese. Il leader del partito laburista Lodewijk Asscher, che dal 2012 al 2017 è stato ministro degli Affari sociali oltre che vicepresidente del consiglio, ha chiesto scusa per l’accaduto fin da dicembre. Il suo partito ha subito sollevato qualche obiezione sull’opportunità che Asscher guidasse i laburisti al voto e, dopo aver resistito per qualche settimana, il leader ha dato le sue dimissioni e si è ritirato dalla competizione elettorale.

Affari correnti e pandemia
La “pulizia” chiesta e ottenuta dal partito laburista ha spinto anche le altre forze politiche, egualmente coinvolte nella vicenda a dare un segnale forte, anche se simbolico, all’opinione pubblica. Il governo Rutte resterà in carica per gli affari correnti tra i quali c’è evidentemente la gestione della pandemia.

Al voto il 17 marzo
È difficile che la questione possa ora condizionare il risultato delle elezioni del 17 marzo. Il partito di Rutte è dato – anche dai sondaggi successivi alla pubblicazione del rapporto – vincente dalla competizione: la media delle ultime dieci rilevazioni attribuisce al suo Partito popolare della libertà e della democrazia (Vvd), 37-38 seggi, dai 33 attuali (su un totale di 150), ma i suoi alleati potrebbero perdere terreno: il social-liberale Democrat 66 potrebbe calare a 13 da 19, il cristiano democratico Cda potrebbe perdere almeno due seggi dagli attuali 19 e solo Cristian Union potrebbe passare a 7 da 5.

Fonte: Il Sole 24 Ore