Otb, ricavi a 1,9 miliardi. Diesel torna a crescere e il listing è più vicino

A chiudere la settimana dell’haute couture a Parigi, lo scorso 25 gennaio, è stata la scenografica sfilata di Maison Margiela Artisanal Collection 2024, in puro stile John Galliano, che ha raccolto commenti entusiastici nelle recensioni dei critici quanto nelle stories di Instagram. Maison Margiela, insieme a Jil Sander, Marni e Viktor&Rolf, popola la divisione lusso del gruppo Otb, creato da Renzo Rosso nel 2002.

Obiettivi: 3 miliardi di ricavi entro il 2026 e la quotazione

All’epoca proprio l’acquisizione della quota di controllo di Margiela fu il primo tassello con cui l’imprenditore veneto cominciò a costruire un gruppo fashion attorno a Diesel, fondato nel 1978. Oltre 20 anni dopo, questi due pilastri del gruppo – che è cresciuto fino a 1,9 miliardi di euro di ricavi nel 2023, + 10,2% a cambi costanti e + 7,2% a cambi correnti sul 2022 – rimangono decisivi nel suo percorso di evoluzione. Otb, cui fanno capo anche due aziende che producono e distribuiscono brand proprietari o in licenza, Staff International e Brave Kid, è profittevole e in salute. L’Ebitda 2023 si è attestato a quota 348 milioni di euro (il 19,6% in rapporto a 1,8 miliardi di vendite nette); l’Ebit a 140 milioni (7,9%) e la posizione finanziaria netta è in attivo per 60 milioni di euro (pre IFRS 16). I dipendenti sono 7.000 in tutto il mondo e gli obiettivi a breve-medio termine sono è ambiziosi: «Vorremmo arrivare, anche tramite acquisizioni, a tre miliardi di ricavi entro il 2025/2026 – spiega Ubaldo Minelli, ceo di Otb –. L’anno in corso si sta confermando particolarmente impegnativo, ma siamo partiti molto bene in Giappone, che nel 2023 ha assorbito il 23% del business totale e ha registrato un +19,4% dei ricavi. Nel complesso sarei molto felice se nel 2024 crescessimo di un +7/8%». C’è poi l’obiettivo della quotazione, sempre più vicino: «Il 2025 potrebbe essere un anno buono. Tutta l’azienda sta lavorando in quella direzione».

Il turnaround di Diesel spinto dalla Gen Z

Tornando ai conti 2023, Diesel, già da tempo in fase di riposizionamento, è stato protagonista di un importante turnaround:  rispetto al 2022, i ricavi sono aumentati del 13,1% a cambi costanti. «Il lavoro su Diesel è iniziato nel febbraio 2020 – spiega il ceo – ed è stato faticoso e costoso: per esempio ci ha visti tagliare parte del wholesale e investire nel retail. Ma ora raccogliamo i risultati». Il brand, negli anni, ha cambiato volto e pubblico: «Era prevalentemente maschile e oggi deve il 50% dei ricavi al womenswear. E piace molto alla Gen Z che assorbe il 35% della base clienti». I conti del gruppo sono trainati dalle vendite in Asia (+74%) con «Cina, Corea e Giappone che valgono oltre il 40% del fatturato totale» dice Minelli. E dai marchi del lusso: «Nel complesso la divisione ha registrato +17,6% a cambi costanti e +13,6% a cambi correnti» precisa.

Il lusso vola in Asia

Nel dettaglio, Jil Sander ha messo a segno un +17,3% a cambi costanti, Marni (che tornerà a sfilare a Milano la prossima settimana) un più tiepido +8,6% su un 2022 andato però particolarmente bene e Margiela ha registrato un+23%: «Era un brand di nicchia e ora con Galliano è una fashion house», commenta il manager. Il driver della crescita di Margiela sono stati gli acquisti dei giovani asiatici: in Cina e in Corea, infatti, le vendite sono salite del 72,4% rispetto al 2022. Shanghai e Seoul, non a caso, sono due delle città in cui la maison ha aperto uno dei 24 nuovi monomarca nel 2023. Un anno caratterizzato anche dall’apertura del nuovo headquarter a Parigi, in Place des États-Unis. L’immobile in questione è stato tra gli investimenti chiave del gruppo Otb, che nel 2023, nel complesso, hanno toccato i 201 milioni di euro (contro gli 81 milioni del 2022). Il retail diretto è stato un pilastro strategico di questi investimenti: nel 2023 Otb ha aperto 76 monomarca arrivando a quota 610 in tutto il mondo. Con un riflesso importante nelle vendite: il canale retail è cresciuto del 33,8% a cambi costanti.

Gli investimenti nella filiera

Tra gli investimenti previsti nel 2024 anche un’acquisizione da parte di Staff International (che segue quella della pelletteria Frassineti ), in linea con gli sforzi per una filiera sempre più corta, sostenibile e digitalizzata già intrapresi da Otb. Che proprio nel 2023 ha celebrato i 550 milioni di euro di crediti agevolati concessi ai fornitori in 10 anni di progetto Cash.

Fonte: Il Sole 24 Ore