Perché sul treno dei Pir alternativi non tutti i risparmiatori possono salire

l mondo dei Pir Alternativi inizia ad ingrossare le fila. I nuovi incentivi fiscali (un credito di imposta in caso di minusvalenze fino al 20% per gli investimenti fatti nel 2021) previsti dalla legge di bilancio 2021, insieme alla totale esenzione sulle plusvalenze realizzate per chi detiene i prodotti per 5 anni, aggiungono un altro elemento di interesse per i Pir Alternativi, una forma d’investimento destinata a farsi largo in un mercato in forte crescita a livello globale, quale quello degli investimenti illiquidi. Si tratta di investimenti che possono dare ritorni interessanti a patto di essere consapevoli di : 1) un rischio elevato perché si investe in strumenti di aziende non quotate; 2) è importante mantenere l’investimento per la naturale durata e quindi avere un lungo orizzonte d’investimento.

I piani di risparmio alternativi

Arrivati in Italia nel maggio del 2020 sono parenti stretti dei Piani di Risparmio Individuali lanciati nel 2017 con la differenza che questi secondi hanno la possibilità di investire maggiormente sull’economia reale mediante strumenti di Pmi italiane anche non quotate. In un certo modo si collocano a metà strada tra i tradizionali fondi comuni aperti Pir, specializzati sulle aziende di Piazza Affari, e i più sofisticati fondi chiusi di private equity o private debt, che guardano principalmente alle aziende non quotate con una soglia minima di accesso di diverse decine di migliaia di euro. Il decreto Rilancio che li ha istituiti prevede soglie di investimento elevate (investimento max di 150 mila euro annui fino a 1.5 milioni) e differenti vincoli (almeno il 70% del valore complessivo del piano investito in azioni, obbligazioni, sia quotate che non, prestiti e crediti emessi da Pmi italiane).

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I big in campo

Tra i big c’è Amundi Sgr, terzo operatore nel risparmio gestito con circa 200 miliardi di patrimonio gestito, che sugli sportelli di UniCredit, di Credit Agricole e presso altre reti partner, colloca già il suo primo fondo chiuso di diritto italiano Pir Alternativo Eltif Compliant, focalizzato sul settore agroalimentare. Ma sulla rampa di lancio ci sono anche Mediolanum, Sella Gestioni, Anima, Arca, Ersel insieme a operatori già presenti che rilanciano sul tema come Azimut, Eurizon, Anthilia, HedgeInvest. «Il grande lavoro fatto sugli Eltif, insieme alla recente normativa sui Pir Alternativi, ci ha consentito di mettere a punto un prodotto che consente anche alla clientela retail un’opportuna diversificazione sui real asset come accade da tempo per gli istituzionali, ma anche di dare sostegno all’economia reale – ha ricordato Cinzia Tagliabue, Ceo di Amundi Sgr -; ora spetta ai collocatori spiegare bene ai clienti finali logica e orizzonte d’investimento».

I nuovi sulla rampa di lancio

Nei prossimi mesi dovrebbe arrivare il prodotto di Mediolanum Gestione Fondi. «Abbiamo in pipeline una soluzione di Pir alternativo del tutto nuova e realizzata dalla nostra sgr italiana – spiegano dalla società – che arriverà tra marzo e aprile, un ideale elemento di ulteriore diversificazione ed equilibrio di portafoglio per clientela ben patrimonializzata. Continuiamo ad essere peraltro molto confidenti e positivi sui piani individuali di risparmio tradizionali che andranno verificati nell’arco di un decennio, ai quali è bene approcciarsi sempre con piani di accumulo».

Il Wealth Management del Gruppo Sella invece sta lavorando al lancio di un Eltif di Private Equity internazionale per il secondo trimestre dell’anno con una importante investment firm globale, pensato per la clientela di alto standing. E se Arca Fondi Sgr proporrà un fondo chiuso con esposizione a strumenti di capitale emessi da piccole e medie imprese italiane sia quotate sia non quotate, tramite la partecipazione a club deal, Fineco per ora resta fuori dal segmento Eltif/Pir Alternativi mentre negli investimenti alternativi ha allo studio prodotti più innovativi, caratterizzati da una gestione del rischio più rigorosa, pensati sempre e solo per una clientela di fascia alta.

Fonte: Il Sole 24 Ore