Planeta apre il wine club esclusivo per gli amanti delle rarità Made in Sicily

Un wine club esclusivo che, attraverso la riscoperta di bottiglie introvabili in commercio, sappia raccontare il viaggio enoico nella Sicilia intrapreso 30 anni fa da Diego Planeta, l’imprenditore visionario, artefice della rivoluzione del vino della regione, scomparso nel settembre scorso. Le rarità, espressione di cinque diversi territori della Sicilia sono tutte raccolte nel club Repertorio 1694 lanciato da poco dalla cantina Planeta.

Il nome è ispirato dalla passione per la musica di molti componenti della famiglia e richiama l’anno d’acquisizione del Baglio Ulmo, la prima delle tenute situata a Sambuca di Sicilia sulle sponde del lago Arancio. Nella sua storia di 17 generazioni Planeta ha aggiunto altre 5 cantine in altrettanti territori, per un totale di 394 ettari vitati. Da quella del Baglio Dispensa sulle colline di Menfi, alle sedi successivamente attivate nelle terre sabbiose, calcaree e laviche della Sicilia orientale: da Vittoria a Noto, dalle pendici dell’Etna a Capo Milazzo.

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Come funziona il club

L’iscrizione a Repertorio 1694 avviene soltanto tramite invito dell’azienda e dura un anno, durante il quale i soci ricevono 12 bottiglie e la possibilità di partecipare a esperienze riservate, come degustazioni guidate, eventi e acquisti en primeur. “Uno strumento per narrare l’evoluzione dei nostri vini nel tempo attraverso le più pregiate annate che a loro volta raccontano i territori di cui sono espressione – illustra la figlia Francesca Planeta –. Vini che abbiamo deciso di tenere da parte affinché potessero un giorno giungere nelle cantine e sulle tavole dei nostri consumatori più affezionati”.

L’iscrizione su invito risponde a un’esigenza precisa poiché le quantità dei vini destinati al club sono estremamente limitate. “Non vogliamo definire di alta fascia di clientela alla quale rivolgiamo l’invito, preferiamo chiamarla appassionata – precisa l’imprenditrice-. Didacus 2014, Santa Cecilia 2011 e 2013, Etna Bianco 2016 in formato magnum, sono solo alcune tra le linee di vini d’eccellenza a disposizione degli iscritti”.

I progetti per la ripresa post Covid

Per l’azienda adesso guidata da Francesca con i cugini Alessio e Santi questo progetto sarà centrale in un anno in cui occorre far fronte agli effetti negativi della pandemia. “Per l’intero sistema vino della Sicilia questi si sono tradotti in un calo del – 22% per le vendite sul mercato italiano e del -16% dell’export. A questi dati si affianca anche quello del decremento delle certificazioni Doc Sicilia, valutato nell’ordine dell’8%” afferma Alessio Planeta. Tocca ora al mercato adesso dare risposte alla produzione vitivinicola siciliana del nuovo anno che, secondo il consorzio regionale di tutela, ha potuto contare su un raccolto della vendemmia positivo per qualità delle uve ma inferiore al 15% nella quantità. Segnali incoraggianti per il consumo del vino made in Sicily e per quelli dell’azienda Planeta arrivano da Germania, Svizzera e Paesi Bassi. “Se guardiamo invece all’Italia, le regioni più performanti sono state Piemonte, Toscana e Lazio” aggiunge Francesca Planeta.

Fonte: Il Sole 24 Ore