Porte aperte di Unionfood per celebrare il Made in Italy (e il record di export)

Porte aperte per una settimana e visite virtuali per conoscere meglio le imprese – campioni di export – dell’alimentare del made in Italy . È l’iniziativa lanciata da Unione italiana food in occasione della prima Giornata nazionale del Made in Italy istituita dal Ministero delle Imprese per il prossimo 15 aprile (giorno dell’anniversario della nascita di Leonardo da Vinci).

Nei 20 settori (per più di 900 marchi) rappresentati da Unione Italiana Food l’export cresce dell’8% a valore in un anno e supera i 21 miliardi di euro. Un risultato influenzato dall’inflazione, ma superiore alla media del settore agroalimentare nel suo complesso, pari a +5,7%.

All’estero vengono infatti consumati 3 miliardi di piatti di pasta, oltre 500 milioni tra coni, coppette e gelati a stecco, 55 miliardi di tazzine di caffè, quasi 1 miliardo di kg tra biscotti, fette biscottate, crackers e dolci come Pandori, Panettoni e Colombe, 345 mila tonnellate di surgelati e 300 mila tonnellate di integratori. È il risultato calcolato da Unione italiana food su dati Istat, ottenuto da 530 aziende dislocate su tutto il territorio che danno lavoro a oltre 100mila persone, «in una fotografia che unisce tradizione, identità e innovazione». A spiccare tra i comparti produttivi sono brodi, minestre, salse e sughi (+20,7%), chips e snacks (+22,4%), confetture e conserve di frutta (+11,2%), prodotti da forno (+13,2%), della panificazione (+12,7%), vegetali in aceto, salamoia, olio e altri (+12,6%) e gli integratori alimentari (+10%).

«Le aziende italiane rappresentano da sempre un punto di riferimento nel mondo per la gioia del cibo di qualità – ha detto Paolo Barilla, presidente di Unionfood – e il Made in Italy alimentare è un modello unico dove le Pmi operano in maniera integrata con medie imprese più strutturate e le grandi imprese competitive sui mercati internazionali».

Secondo un rapporto della Fondazione Edison sui principali comparti rappresentati da Unione Italiana Food, «nel 2023 l’Italia è al primo posto in Europa davanti a Germania, Francia e Spagna, per valore della produzione e numero di occupati. Tanto che oggi un prodotto italiano su due consumato nel mondo proviene dal ’perimetro’ di Unione Italiana Food».

Fonte: Il Sole 24 Ore