Renault cede il 5% della quota in Nissan per un valore di 765 milioni

Il Gruppo Renault ha annunciato che venderà a Nissan fino a 211 milioni di azioni della stessa casa giapponese, circa il 5% del capitale del produttore di Yokohama, che fanno parte di quel 28,4% trasferito da Renault in un trust francese l’8 novembre 2023. La vendita sarà attuata come parte di un riacquisto di azioni Nissan.

Secondo il nuovo accordo di Alleanza, di cui fa parte anche Mitsubishi, il Gruppo Renault e Nissan deterranno una partecipazione incrociata pari al 15%. Supponendo un numero massimo di 211 milioni di azioni Nissan ad un prezzo di 568,5 yen, la vendita comporta, alla data dell’operazione, un valore di cessione fino a 765 milioni di euro, «che migliorerebbe la posizione finanziaria netta di Renault Group Automotive ». Secondo gli analisti di Bernstein questa operazione potrebbe far crescere il saldo di cassa di Renault fino a 4,2 miliardi.

Questa cessione si inserisce nella strategia di allocazione del capitale del Gruppo Renault, che si articola in due fasi. Nella fase 1 è compresa la realizzazione dei progetti strategici della fase “Revolution” del Gruppo (tra cui Ampere, l’unità elettrica nella quale la stessa Nissan ha confermato investimenti per 600 milioni, e Horse, l’unità dedicata ai motori a combustione interna in partnership con Geely), migliorando al contempo la performance operativa e la generazione di free cash flow e riducendo il debito.

La mossa, sempre secondo Bernstein, «dovrebbe dare agli investitori la fiducia che la casa della Losanga continui ad agire secondo le sue priorità strategiche e che, una volta raggiunto il rating investment grade l’anno prossimo, inizierà ad aumentare le distribuzioni agli azionisti».

In effetti, secondo Renault, «la priorità è tornare a un rating investment grade». Fino al raggiungimento di questo obiettivo il gruppo applicherà la sua politica dei dividendi, con un graduale aumento del pay-out ratio fino al 35 per cento. Continuerà inoltre ad attuare piani di partecipazione azionaria dei dipendenti, con l’obiettivo di raggiungere il 10% di dipendenti azionisti entro il 2030.

Fonte: Il Sole 24 Ore