Rugby, la Coppa del mondo passa a 24 squadre. Al via nuovi tornei internazionali

Cambia la formula dei mondiali di rugby, con la federazione internazionale (World Rugby) che ha deciso di introdurre novità al calendario internazionale. L’edizione 2027, l’undicesima, della Coppa del mondo di rugby che si giocherà in Australia si allargherà da 20 a 24 squadre con l’introduzione degli ottavi di finale. La competizione si svolgerà nel corso di sei settimane (contro le attuali 7) dal primo ottobre al 13 novembre 2027, garantendo comunque i tempi di riposo previsti tra un incontro e l’altro. Con 24 Nazionali, saranno creati sei gironi da quattro squadre ciascuno (contro gli attuali 4 gironi da 5 squadre). Si qualificheranno al secondo turno, a eliminazione diretta, le prime due classificate e le quattro migliori terze che disputeranno gli ottavi di finale. Come indicato da World Rugby in una nota, questi cambiamenti sono stati possibili alla luce della riforma dell’articolo 9 del regolamento della federazione che ha modificato le finestre per le competizioni internazionali di rugby.

Beaumont: «Riforma per diventare sport davvero globale»

«Se vogliamo diventare uno sport veramente globale, dobbiamo creare maggiore rilevanza, opportunità e competitività per attrarre nuovi fan e aumentare il valore», ha dichiarato il presidente di World Rugby, Sir Bill Beaumont, aggiungendo che «questo incredibile torneo della Coppa del mondo di rugby 2023 ha dimostrato la passione e il potenziale che vanno oltre le prime 10 o 12 nazioni, se pensiamo in grande e pensiamo in modo inclusivo. Non è accettabile mantenere lo status quo. Non è accettabile non fare nulla». A fronte di queste considerazioni, per Beaumont, «la decisione di espandere la Coppa del mondo di rugby 2027 a 24 squadre è logica e la cosa giusta da fare. Sostenuti da un nuovo calendario globale che aumenta certezza e opportunità, ci concentriamo sull’innalzamento degli standard, colmando le lacune e creando uno spettacolo che i fan chiedono di vedere. Con il suo amore per lo sport e i grandi eventi, l’Australia è il luogo perfetto per fare proprio questo».

Dal 2024 la nuova Pacific Nations Cup

Collegata alla riforma della Coppa del mondo, è arrivata anche la nuova organizzazione del calendario che dà la possibilità alle Nazionali dei vari continenti di incontrarsi. Prima di tutto, a partire dal 2024, nascerà un nuovo torneo annuale che coinvolgerà Canada, Figi, Giappone, Samoa, Tonga e Stati Uniti. Approvata dal Consiglio della federazione internazionale, la rinominata Pacific Nations Cup, che si giocherà ad agosto e settembre, presenterà due gironi di tre squadre: un girone Nord America/Giappone e un girone delle Isole del Pacifico con ciascuna federazione che ospiterà le partite. Ogni anno si svolgerà una serie di finali che coinvolgeranno tutte le squadre, dove verranno confermati i campioni annuali. Il Giappone e gli Stati Uniti ospiteranno le serie finali ad anni alterni, a partire dal Giappone nel 2024.

Dal 2026 nuovo torneo internazionale anche per l’Italia

A partire dal 2026, poi, è stato deciso di lanciare una nuova competizione internazionale semestrale, che comprende una massima divisione di 12 squadre (team del Sei Nazioni – Italia, Galles, Scozia, Francia, Inghilterra e Irlanda – squadre Sanzaar – Sud Africa, Nuova Zelanda, Australia e Argentina – e due federazioni da selezionare tramite un processo gestito da Sanzaar) e una seconda divisione gestita da World Rugby di 12 squadre con promozioni e retrocessioni a partire dal 2030. Giocato nelle finestre internazionali di luglio e novembre, fornirà opportunità cruciali (e certezza delle partite) per le squadre attualmente al di fuori delle competizioni annuali esistenti.

Innocenti: «Piattaforma per sviluppo del nostro sport»

«La riforma della Regola 9 apre a un nuovo calendario globale che, negli anni a venire, rappresenterà una grande piattaforma di sviluppo per il nostro sport in tutto il mondo. La nascita di una nuova competizione internazionale maschile dal 2026 aiuterà il rugby a generare ulteriore valore per le Federazioni ma, al tempo stesso, offrirà maggiori opportunità di confronto ai Paesi emergenti: una visione che l’Italia, nel corso di questo mandato di Consiglio federale, ha sempre condiviso. Il rugby entra nel suo terzo secolo di vita in splendida forma», ha commentato il presidente della Federazione italiana rugby, Marzio Innocenti.

Fonte: Il Sole 24 Ore