Stellantis e Catl, patto per la fornitura di batterie Lfp in Europa

Stellantis rafforza i suoi legami con la Cina, dopo che in ottobre ha annunciato un accordo da 1,5 miliardi di euro per acquistare il 20% nel produttore cinese di veicoli elettrici Leapmotor.

L’ascesa di Catl

Catl è una storia di crescita travolgente in oriente, che continua in Europa: è in corso di realizzazione la seconda gigafactory nel Vecchio continente (che sarà anche la più grande, da 100 GWh), in Ungheria a Debrecen. Sarà pronta nel 2027 e fornirà le principali case automobilistiche europee. Tra il 2015 e oggi Catl è passata da 800 milioni a quasi 60 miliardi di dollari di ricavi. La capitalizzazione supera i 110 miliardi di dollari. La società di Ningde ha la quota di mercato globale più ampia, il 33% nel primo semestre 2023, e i maggiori competitor sono la coreana LG Energy Solution e la cinese Byd.

Senza nichel e cobalto. O quasi

Le batterie Lfp prodotte da Catl sono meno costose (fino a 100 dollari al kWh) perché possono fare a meno, per esempio, di materiali preziosi come nichel e cobalto. Ovviamente la Cina è la maggior produttrice ma sta diffondendo questa tecnologia anche in Occidente. Queste batterie sono meno infiammabili, hanno una minore densità ma garantiscono una maggiore durata. Ma proprio per la minore densità devono essere più grandi e pesanti. In più soffrono le basse temperature. Con la tecnologia Lfp, Stellantis sostiene di puntare a produrre «autovetture, crossover e Suv elettrici più durevoli ed economici nei segmenti B e C», ma non verrà abbandonata la produzione di batterie Nichel-manganese-cobalto per le auto più costose.

Nell’ambito del piano strategico Dare Forward 2030, Stellantis ha annunciato l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 il 100% del mix di vendite con veicoli elettrici a batteria (Bev) in Europa e il 50% con autovetture e veicoli commerciali leggeri Bev negli Stati Uniti. Il gruppo guidato da Tavares intende diventare un’azienda a zero emissioni nette entro il 2038. Stellantis sta creando una rete di partnership per garantire una fornitura stabile e a basse emissioni di carbonio di materiali fondamentali per il suo futuro elettrificato. Inevitabile la collaborazione con i dominatori del mercato, che, come detto, al momento sono cinesi, coreani e giapponesi. Intanto in rosso il titolo a Milano: -1,79 % in una giornata negativa per la Borsa.

La mossa di Volkswagen in Cina

Proprio oggi Volkswagen ha avviato il suo primo impianto di produzione di batterie interamente di sua proprietà in Cina, nella città di Hefei, capitale della provincia orientale di Anhui, ha fatto sapere martedì il governo locale di Hefei. Volkswagen Anhui inizierà anche la produzione in serie di modelli a batteria basati sulla piattaforma Meb entro la fine del 2023. L’investimento totale nell’impianto di batterie ammonta a 208 milioni di dollari.

Fonte: Il Sole 24 Ore