Stellantis, Tavares: «In Italia costi di produzione troppo alti»

Cockpit per l’interfaccia utente e l’infotainment ed Stla Drive(per la guida da automatizzata). Queste architetture rappresentano l’equivalente digitale delle quattro architetture STLA per le future auto elettriche battezzate: STLA Small, Medium, Large e Frame. La famiglia di architetture è infatti composta da 4 varianti: Small, per vetture dall’autonomia fino a 500 km. Medium, dedicata a e-car che possono percorre fino a 700 km a zero emissioni. E Large, per veicoli di taglia robusta con un’autonomia fino a 800 km. Infine c’è STLA Frame, con un’autonomia fino a 800 km. Ed è l’architettura dedicata anche a pick-up e light truck elettrici di marchi come Ram. La prossima generazione di elettriche del gruppo utilizzerà solo tre tipologie di sistemi di trazione (Edm, Electric drive module) che uniranno motore, trasmissione e inverter c per realizzare, con molti elementi in comune, veicoli a trazione anteriore, posteriore e integrale.

La rinascita di Lancia

Queste iniziative, che saranno integrate nel piano industriale del primo marzo (e qui c’è molta attesa anche per la rinascita di Lancia, marchio dato per morto da Sergio Marchionne) danno la misura di quanto fin dal primo anno di vita, Stellantis abbia puntato sulla trasformazione da casa automobilistica a un’azienda tecnologica per la mobilità sostenibile. «Il nostro settore – ha detto Carlos Tavares – sta entrando in una nuova ed entusiasmante era, contraddistinta da stili di vita digitali sempre più diffusi.Non è una coincidenza che Stellantis sia nata proprio quando il mondo richiede un nuovo tipo di approccio, che sospinga questo imperativo umano fornendo una libertà di mobilità pulita, connessa, accessibile e sicura per tutti. Sono grato ad ogni dipendente di Stellantis per il suo contributo quotidiano alla costruzione della nostra comunità e al raggiungimento della grandezza mentre apriamo la strada ad un futuro luminoso».

I modelli prodotti

Nel corso di questo primo anno, Stellantis ha lanciato con successo più di 10 nuovi modelli nel 2021 tra cui: Jeep Commander, Grand Cherokee, Grand Cherokee L, Wagoneer, Grand Wagoneer, Maserati MC20, Opel Mokka, Rocks-e e Peugeot 308, Citroën C4, Fiat Pulse, DS 4, DS 9. Il gruppo ha pianificato investimenti, come accennato per implementare le strategie di elettrificazione e software per sostenere i 14 marchi e i 2 marchi di mobilità, mentre proseguono il processo di trasformazione in un’azienda tecnologica per la mobilità sostenibile e la costruzione di un ecosistema innovativo attraverso partnership strategiche. Altri modelli come Alfa Romeo Tonale e Maserati Grecale, previsti nei mesi scorsi hanno subito ritardi causati dalla pandemia e dalla revisione dei progetti nati sotto l’egida di Fca. Tonale sarà lanciato il prossimo 25 febbraio e Grecale debutterà entro la primavera.

Collaborazioni da Bmw a Amazon

Tra le novità ha svelato un’ambiziosa strategia di elettrificazione con 33 veicoli elettrificati attualmente disponibili, compresi i furgoni a celle a combustibile, e altri otto veicoli elettrici a batteria in arrivo nei prossimi 18 mesi, e partnership con Automotive Cells Company, Factorial Energy, Lg Energy Solution, Samsung Sdi e Vulcan Energy, ha accelerato la trasformazione del software attraverso collaborazioni rivoluzionarie con Amazon, Bmw, Foxconn e Waymo, ha rafforzato le operazioni di finanziamento globale negli Stati Uniti, acquisendo First Investors Financial Services e sviluppando partnership in Europa con Bnp Paribas Personal Finance, Crédit Agricole Consumer Finance e Santander Consumer Finance.

Stellantis, batterie e gigafactory

Il cuore delle auto elettriche sono le batterie e Stellantis ha previsto pacchi di celle configurabili in modo differenziato per tipologie di veicoli con autonomia compresa tra 500 e gli 800 km e capacità di ricarica rapida di 32 km al minuto. L’obiettivo è ridurre i costi dei pacchi batterie di oltre il 40% entro il 2024 e di un ulteriore 20% per il 2030.Nel 2024 arriveranno batterie prive di nichel e cobalto, ma la vera rivoluzione è attesa per 2026. Previste inoltre tre gigafactory in Europa (oltre a quelle negli Usa per i brand americani): una in Francia, una in Germania e una in Italia che secondo i piani sarà realizzata a Termoli ma sono in corso ancora trattative «Per ora si è deciso per una gigafactory – ha dichiarato Tavares – in Francia, un’altra in Germania e stiamo negoziando con il governo italiano, su Termoli, ma non abbiamo ancora concluso».

Fonte: Il Sole 24 Ore