Tappa a Copenaghen, oltre il fascino dell’architettura e del design

La città in cui al design, il primo in Scandinavia a reinterpretare i materiali naturali con la tessitura delle luci del Nord, è stato dato il compito di garantire la felicità dei suoi abitanti, è World Capital of Architecture 2023 (https://arkitekturhovedstad.kk.dk), designazione che l’Unesco assegna ogni tre anni alle metropoli che si sono distinte per la qualità del costruire e della pianificazione urbana. Sono diversi gli appuntamenti in programma nella città danese ispirati all’architettura, al design e

Made in Denmark

Il vecchio Porto dei Mercanti (in danese, København) a cavallo delle isole di Sjælland e di Amager, di fronte allo stretto di Øresund, seconda dopo Vienna nel Global Liveability Index 2022 dell’Economist, è quest’anno culla di una serie di eventi che hanno il loro apice, il 24 marzo, nell’apertura di Made in Denmark, la prima mostra permanente sull’architettura danese ospitata negli spazi del Danish Architecture Center (DAC), nel centro polifunzionale BLOX, nel “quartiere delle birrerie”, il Bryghusgrunden trasformatosi in Cultural District. Con in scala opere iconiche e progetti di edifici, spazi urbani e architettura di paesaggio, Made in Denmark illustra le tappe di un saper fare, dai Vichinghi ad oggi, rivelatosi vitale al moderno sviluppo democratico della città. Nello stesso weekend, sarà l’Open House Copenhagen ad aprire spazi e portoni normalmente chiusi al pubblico: 40 tra case private, antichi palazzi e giardini come il Zieglers Gaard in stile Rococò, l’iconico Brønnums Hus su piazza Kongens Nytorv un tempo frequentato anche da Hans Christian Andersen, la cui living room al secondo piano è ancora decorata con la carta da parati originale in cuoio e foglia d’oro. Fino al 10 aprile il DAC ospita anche la mostra che festaggia il centenario di Vilhelm Luritzen Architects, lo studio che ha firmato il progetto del primo terminal dell’aeroporto, un capolavoro del modernismo risalente al 1939 e tutti i suoi sviluppi fino al terminal 3 del 1998.

In estate tutti in gara con l’Architecture Run

Sempre a cura del DAC sono gli appuntamenti estivi con l’Architecture Run, la corsa sportiva non competitiva, con partenza alle 6.30 di mattina a Bryghuspladsen, il cui percorso conduce a scoprire, quale sia l’andatura, vicoli, scalinate, giardini pubblici, musei e edifici nascosti altrimenti non accessibili. Il primo degli Architecture Run si è svolto il 17 febbraio sotto l’egida del Copenhagen Light Festival, la frequentatissima kermesse che fino al 25 febbraio propone una quarantina tra giochi di luce e installazioni che illuminano in modo creativo edifici e monumenti, osservabili anche durante le pedalate, le passeggiate a piedi e le escursioni sui canali accompagnate da esperti di architettura. Esperti che guidano tutto l’anno anche le passeggiate tematiche messe in calendario dal DAC: quella del sabato alle 13, di due ore circa, porta alla scoperta delle nuove architetture cittadine.

Mostre e luoghi d’incontro

Nel cilindro delle tante manifestazioni legate a World Capital of Architecture è anche la mostra già aperta nel neorinascimentale Municipio, il Københavns Rådhus con lo stemma della città e la spettacolare Torre dell’orologio, che ne ripercorre le tappe della costruzione, dal 1892 in avanti. Un inedito tour guidato accompagna i visitatori fino allo studio ricostruito con materiale dell’epoca dell’architetto Martin Nyrop che lo concepì in uno stile ibrido romantico-nazionale ispirato al Palazzo Pubblico di Siena. Inaugura invece il 5 maggio, fino a ottobre, la mostra al DAC What we have in common focalizzata sulle architetture contemporanee che facilitano lo sviluppo del senso di comunità: piazze, spazi urbani che conservano la dimensione di “villaggio”, studentati creati da vecchi container e nuovi condomini dalle grandi aree comuni. La mostra Aware, in calendario dal 17 novembre ad aprile 2024 sempre al DAC, si focalizzerà invece sulla relazione emotiva che si sviluppa tra spazi architettonici e individuo.

Le imperdibili tappe in un weekend

Che sia l’architettura il tema motivante o non, a Copenhagen è piacevolissimo spendere un weekend. La vita è facile, bike-friendly e con forti credenziali ecologiche. Si prende volentieri un caffè nella centrale e acciottolata piazza di Grabrodretorv, esposta al sole (se c’è) con i tavolini esterni, rimasta tale e quale come era nel 18° secolo, e si prosegue per un mix di shopping curioso, tra storia e design, nelle viuzze di matrice medievale che cingono d’assedio la vicina Stroget, l’arteria pedonale commerciale più lunga d’Europa, gli Champs Elysées di Copenhagen. In centro si trova anche il nuovo mercato coperto di Copenhagen, Torvehallerne, una sorta di Covent Garden moderno ricavato in una struttura di vetro ecletticamente decorata. Orientato alla gastronomia d’eccellenza danese, ai suoi produttori bio, all’offerta di spezie, fiori e cioccolato, il mercato coperto di Israels Plads è un posto dove è dolce andare a curiosare, specie il sabato mattina, anche senza dover necessariamente comprare. Dirigendosi poi dalla parte opposta del centro, sul canale dell’Inder Havnan, si fa volentieri un salto al Museo di Arte e Design che custodisce i più grandi classici del design danese. Nella sezione Stampe e Disegni anche i bozzetti di Finn Juhl, tra i maggiori designer di Copenhagen (1912 – 1989): anche i non esperti lo ricorderanno per la famosa Sedia Pellicano, una delle più vendute al mondo.

Fonte: Il Sole 24 Ore