Texas, resta il divieto d’aborto: la Corte suprema respinge richiesta di annullare la legge

La Corte Suprema del Texas ha respinto un nuovo tentativo di bloccare la legge che vieta l’aborto dopo le prime sei settimane. L’ordine non è arrivato all’unanimità: la divisione ideologica emerge dal fatto che i tre giudici liberal della Corte, ormai minoranza, hanno espresso il loro dissenso.

Respinto l’appello dei medici

La Corte ha quindi respinto la richiesta, giunta da alcuni istituti che praticano l’aborto, di accelerare il loro ricorso contro la legge del Texas, che limita l’interruzione della gravidanza alle prime sei settimane.

Il collegio di nove giudici ha declinato di ordinare a una Corte federale di appello di restituire il caso a un giudice federale che aveva temporaneamente sospeso la legge. Con ogni probabilità il bando texano resterà quindi ancora a lungo, dopo che la Corte d’appello del quinto circuito di New Orleans ha mandato il caso alla Corte suprema del Texas.

Il dissenso dei giudici liberal

Quest’ultima è interamente controllata da giudici repubblicani e non è tenuta ad agire immediatamente. «Invece di bloccare la Corte del quinto circuito che indulge nelle nuove tattiche dilatatorie del Texas, la Corte permette allo Stato di nuovo di estendere la privazione dei diritti costituzionali dei suoi cittadini attraverso manipolazioni procedurali. La Corte può voltare lo sguardo da un’altra parte, ma io non posso», ha scritto nel dissenso la giudice Sonia Sotomayor, appoggiata dagli altri due liberal Stephen Breyer e Elena Kagan.

Fonte: Il Sole 24 Ore