Gli italiani tornano ad andare al cinema e al museo, ma hanno più paura

Fruizione culturale e paura del contagio. L’Osservatorio Hybrid Lifestyle di Nomisma in collaborazione con Crif ha fotografato i comportamenti sociali legati ai luoghi della cultura e dell’intrattenimento e le opzioni per poter rilanciare il settore in Italia, favorendo i consumi culturali. Cosa pensano gli italiani della possiblità di recarsi al cinema, al teatro o al museo? Alla luce dell’attuale emergenza sanitaria, il 79% degli italiani ritiene importante la presenza di gel igienizzante e/o mascherine in loco; il 78% la verifica del Green Pass e il 77% la garanzia sull’avvenuta sanificazione dei locali. Il 65% degli italiani ritiene un punto indispensabile anche la riduzione della capienza massima consentita, elemento già ripreso dal Decreto Natale 2021, unitamente all’obbligo di indossare le mascherine a maggior protezione, di tipo FFP2. Circa quattro italiani su dieci hanno smesso di frequentare i luoghi dell’intrattenimento e della cultura a causa della pandemia. Tra le principali motivazioni emerge il timore di essere contagiati (47%), ma anche dalle mancate opportunità e possibilità dell’ultimo anno (37%).

In Italia, la crisi causata dalla pandemia ha coinvolto nel 2020 tutti i settori produttivi, pur con intensità relativamente diverse tra settori. Per le attività legate ai percorsi culturali, all’intrattenimento e divertimento e altri servizi ha registrato una contrazione del valore aggiunto del 14,6%, come indicato dall’Istat. L’impatto più rilevante ha riguardato i settori più interessati dalle misure restrittive per la prevenzione dei contagi; la quota di imprese culturali e di intrattenimento che ha manifestato seri rischi di chiusura è stata superiore al 60% nel 2020, sempre secondo l’Istat. Un gap importante si è registrato tra 2019 e 2020 considerando sia il numero di visitatori che gli introiti dei musei. Nel 2020 sono mancati all’appello 9,7 milioni di visitatori (pari al -69%) – erano 14,1 nel 2019 –, con un riflesso sugli introiti, se nel 2019 erano 80,5 milioni, nel 2020 si sono fermati a 24,5 milioni di euro (-56 milioni di euro, pari a -70%).

Il bilancio del 2021

Anche nel 2021, l’industria dell’intrattenimento, così come il settore della cultura più in generale, sono stati tra i più colpiti dalla pandemia da Covid-19. In agosto 2021, per ciò che riguarda i cinema, si sono incassati poco meno di 16 milioni di euro, il 62% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, una contrazione analoga si è registrata per il numero di spettatori, secondo Cinetel. Durante l’anno scorso i luoghi dell’intrattenimento e della cultura maggiormente frequentati (regolarmente, spesso o raramente) sono stati i cinema (39%) e i musei (36%). Gli italiani, anche se in misura minore, non hanno rinunciato a eventi sportivi (21%), teatri (20%) ed i concerti dal vivo (17%).Tra ottobre e il 24 dicembre 2021 è aumentata la capienza nei luoghi della cultura: teatri, cinema sono tornati al 100% dei posti disponibili, gli stadi al 50% dal 10 gennaio 2022. Il 54% degli italiani si è dimostrato d’accordo con questa misura. Segnali positivi che confermano tale apprezzamento si sono avuti nella terza settimana di dicembre 2021 con l’uscita dell’ultimo film della saga di Spiderman (17,7 milioni di euro di incasso e 2,34 milioni di spettatori, periodo dal 15 al 27 dicembre) secondo Cinetel.

Tra chi ha ripreso a frequentare tali luoghi nell’ultimo anno, il 37% lo ha fatto per “staccare” dalla vita quotidiana: un italiano su tre lo ha scelto per tornare alla socialità, uno italiano su quattro ha deciso quindi di seguire le proprie passioni, partecipando ad eventi in grado di riportare alle emozioni delle partecipazioni dal vivo.

Il ticketing

Le modalità di acquisto del biglietto di ingresso ai luoghi della cultura e dell’intrattenimento vedono prevalere il digitale (46%) – sia online sul sito della struttura che online su altri siti; si tratta principalmente delle fasce d’età tra 30 e 44 e tra 18 e 29, e di italiani che vivono nel centro e nel nord Italia. Teatro, museo e stadio sono i luoghi che più si “sono sposati” con la tecnologia digitale per l’acquisto di biglietti. Mentre quasi quattro italiani su dieci preferiscono acquistare alle casse il giorno stesso della visita al percorso culturale.

Fonte: Il Sole 24 Ore