Toni Belloni: «Siamo entrati in una fase di sana normalizzazione della crescita»

Orgogliosamente italiano di nascita, ma altrettanto orgogliosamente parigino d’adozione, Toni Belloni (nella foto qui sotto) è il manager più vicino e più ascoltato da Bernard Arnault, fondatore, presidente e ceo di Lvmh, il più grande gruppo del lusso al mondo. Ieri Thélios, società eyewear di Lvmh, ha completato l’acquisizione da Safilo dello stabilimento di Longarone (Belluno). Un’operazione della quale Belloni va molto fiero (nella foto in alto, la sfilata Louis Vuitton di luglio sul Pont Neuf di Parigi, che online è stata vista da un miliardo di persone).

Cos’ha di speciale questa acquisizione per un gruppo che, in particolare nelle diverse filiere produttive del lusso, ne annuncia quasi una al mese?

Ogni acquisizione è strategica per Lvmh e si inserisce in un quadro più ampio di crescita in ogni mercato e categoria di prodotto. Prima della nascita di Thélios, per gli occhiali le maison del gruppo avevano in gran parte accordi di licenza e quasi sempre con le eccellenze italiane del settore. Internalizzare la creazione, produzione e distribuzione ci ha permesso di crescere più velocemente: da qui la necessità di acquisire capacità produttiva. Con l’operazione Safilo vinciamo tutti e in primis i lavoratori e la tradizione di eccellenza del distretto.

Che piani avete per il futuro della “nuova” Thélios?

L’acquisizione dello stabilimento Safilo, contiguo all’attuale manifattura Thélios (nella foto in basso), consente la nascita di un campus, come mi piace chiamarlo: i due siti produttivi saranno collegati da sinergie operative e industriali. A regime, Thélios darà occupazione ai 247 lavoratori assorbiti, che si aggiungeranno agli attuali oltre mille dipendenti sul territorio.

Fonte: Il Sole 24 Ore