Windows 11 si veste a nuovo con l’AI: cosa porta il nuovo aggiornamento Moment 4

Partiamo da un’indiscrezione, sortita da più parti e che Intel (nella figura del suo Chief Financial Officer, David Zinsner) ha in qualche modo ufficializzato nei giorni scorsi: Windows 12 (il nome non è confermato) arriverà nel 2024 e sarà sempre più votato al verbo dell’AI generativa. È comprensibilmente un parere interessato quello del gigante dei chip californiano, perché sull’avvento del nuovo sistema operativo, e sulla conseguente necessità di potenziamento dell’hardware dei pc, l’azienda di Santa Clara conta parecchio per fare da subito cassetta con i suoi primi processori, nome in codice “Meteor Lake”, ad integrare una Neural Processing Unit dedicata all’intelligenza artificiale. Tornando invece a Microsoft, è chiaro che l’attenzione della casa di Redmond sul fronte degli algoritmi di deep learning e dei modelli di linguaggio di grande formato sia in questo momento ai massimi livelli. E lo confermano anche gli ultimi aggiornamenti rilasciati per Windows 11 nel segno dell’assistente Copilot, di fatto il primo passo concreto verso un sempre più massiccio utilizzo dell’AI nel software per pc per antonomasia.

Due diversi pacchetti di upgrade: Moment 4 e 23H2

Lo scorso 26 settembre è stato un crocevia importante per il sistema operativo di Microsoft, con il roll out progressivo di Windows 11 Moment 4, in arrivo (o già arrivato) anche sui computer degli utenti europei e italiani ma senza la “chicca” di Copilot, di cui parliamo più avanti. Si tratta di un aggiornamento destinato alla platea di utenti che hanno installato Windows 11 22H2 e che introduce una serie di funzionalità in attesa del rilascio che raccoglie tutti gli aggiornamenti precedentemente rilasciati. Agli occhi degli utenti, Moment 4 si presenta quindi come upgrade “obbligatorio”, identificato con il codice KB5031354 e contenente oltre 100 patch di sicurezza contrassegnate come critiche (è fortemente consigliato installarlo in tempi brevi). L’aggiornamento, inoltre, aggiunge feature di diversa natura, vedi la possibilità di non raggruppare le app sulla barra delle applicazioni e mostrare le etichette complete, una nuova interfaccia per gestire tutte le tecnologie di illuminazione RGB di accessori e componenti installati e alcune novità nel comando “esplora file”. Windows 11 23H2, invece, appartiene alla categoria dei cosiddetti “feature update”, e quindi aggiornamenti omnicomprensivi che vengono distribuiti su base annuale (di norma in autunno). In buona sostanza una nuova versione di Windows 11, mentre Moments 4 è una tappa evolutiva del sistema operativo, quella che introduce una parte delle novità previste dall’aggiornamento completo e che porta nel mondo delle applicazioni Microsoft il copilota alimentato dal machine learning. Il tutto con un occhio di riguardo alla sicurezza e alla privacy: il nuovo Windows 11 abbraccia e integra le cosiddette “passkey”, che consentono l’autenticazione biometrica dell’utente senza più digitare username e password.

Cosa fa l’assistente Copilot

La principale novità che porta in dote Moments 4 è comunque Copilot, uno strumento perfettamente integrato con l’ambiente Windows che funge da assistente digitale tuttofare per aiutare l’utente a svolgere attività di diverso genere (a cominciare dalla ricerca di informazioni) e ad essere più produttivo: sfruttando l’intelligenza artificiale generativa che sta alla base del suo funzionamento, Copilot può infatti creare e perfezionare contenuti e immagini “originali” senza passare da un’applicazione all’altra. Dal punto di vista tecnico, molti lo definiscono un chatbot avanzato in grado di fornire risposte a qualunque tipo di quesito (più o meno complesso, come per esempio la richiesta di scrivere codice), di analizzare un ampio spettro di fonti dati (immagini comprese) e di supportare simultaneamente sia l’interazione testuale che anche quella vocale. Una sorta di Bing Chat (l’assistente basato su AI integrato nel motore di ricerca di Microsoft) integrato direttamente a livello di sistema operativo Windows, in poche parole, che ha in Microsoft 365 Copilot il suo alter ego per il mondo dei professionisti e delle imprese con una serie di funzionalità volte a migliorare la produttività del singolo individuo e la collaborazione in team.

Il trucco per attivarlo anche in Italia

Come già detto in precedenza, Copilot per Windows 11 non è attualmente accessibile per gli utenti europei per via delle restrizioni imposte dal Digital Markets Act, il regolamento Ue che monitora tutti i servizi digitali (e Windows rientra fra questi) che possono essere considerati sufficientemente diffusi da rischiare un monopolio a discapito degli interessi degli utenti. In attesa di adeguare il software arricchito dalla nuova AI conversazionale alle normative comunitarie e di garantirne la piena conformità per i paesi europei (una versione di Windows con Copilot compatibile con le leggi Ue è attesa entro marzo 2024), c’è comunque una soluzione, un trucco per meglio dire, per ovviare a queste restrizioni. Due le strade possibili: aggiungere l’icona del chatbot sul desktop di Windows 11 oppure impostare una procedura da tastiera per richiamare velocemente l’assistente da qualunque finestra del sistema operativo e da qualsiasi applicazione in esecuzione. Anziché premere i tasti Windows + C per avviare il copilota (come previsto di default grazie all’aggiornamento di Windows 11), si può ripiegare su una specifica combinazione (tasto Windows + R per accedere alla finestra “Esegui” e poi inserire il testo “microsoft-edge://?ux=copilot&tcp=1&source=taskbar”) per ottenere lo stesso risultato e iniziare a usare l’assistente sul proprio pc. L’avvertenza, in attesa che Microsoft confermi i tempi di rilascio per il nuovo Windows 12, è solo una: Copilot è al momento una “tecnologia” ancora in fase di sviluppo, non del tutto completa per quanto riguarda le possibilità di interazione con il sistema operativo e con funzionalità che non possono pertanto considerarsi “best of breed”. Ma la strada è tracciata, e porta alla piena integrazione dell’AI generativa dentro il sistema operativo per personal computer utilizzato, nel mondo, da due utenti su tre.

Fonte: Il Sole 24 Ore