Agugiaro & Figna investe 15 milioni per crescere all’estero

Tra la torre del mulino alta oltre 60 metri, dove risuonano 365 giorni l’anno h24 macine e macchine selezionatrici, e la distesa verde di 13 ettari, su cui crescono silenziosamente i 18mila alberi piantati tre anni fa, c’è un cantiere da 15 milioni di euro che il gruppo Agugiaro & Figna Molini conta di completare entro il prossimo anno.

È la scena che si apre a Collecchio, nella campagna alle porte di Parma, dove il gruppo molitorio, oggi secondo player nazionale nella macinazione di grano tenero, ha il quartier generale e dove sta investendo per potenziare gli impianti di miscelazione semilavorati e per raddoppiare magazzini e baie di carico, con l’obiettivo di allargare la presenza sui mercati esteri, che oggi valgono quasi il 30% del fatturato, 170 milioni di euro nel 2023, di cui circa 50 di export, a fronte di 230mila tonnellate di farine e miscele vendute.

Risultati frutto di un sapiente equilibrio tra tecnologie, natura e comunità costruito in oltre tre secoli di arte molitoria – tra la storia della famiglia Agugiaro, mugnai partiti nel 1831 a Curtarolo di Padova, e quella del Molino Figna, fondato nel 1874 a Valera di Parma – ben prima che i concetti di impresa responsabile e sostenibile fossero di moda planetaria.

Tanto che oggi l’ecosistema creato a ridosso del fiume Taro è diventato una caso di studio e un laboratorio per i ricercatori internazionali.Ed è un caso anomalo anche per gli esperti di strategia aziendale, perché le due famiglie, che si sono unite 20 anni fa, hanno il controllo paritetico del gruppo al 50% eppure non trapela aria di crisi.

«Dobbiamo andare d’accordo per forza, da generazioni le nostre famiglie hanno sempre investito tutto il patrimonio sempre e solo nei mulini. Oggi ne abbiamo tre, questo di Collecchio, quello di Curtarolo in Veneto e uno a Magione nel Perugino, diamo lavoro a quasi 200 persone nei tre poli e l’anno scorso abbiamo aumentato gli organici del 7%», racconta l’amministratore delegato, Riccardo Agugiaro, in occasione della Green Week, la settimana del Festival dell’economia green che si è da poco chiusa a Parma.
Con una tappa anche all’interno del mulino Agugiaro & Figna per lanciare il secondo bando di concorso dedicato ai giovani laureati delle tre regioni in cui opera l’azienda, che premierà le migliori tesi su IoT e sensoristica applicate al settore agronomico e forestale per migliorare la gestione del territorio (candidature entro novembre 2024).

Fonte: Il Sole 24 Ore