Amazon, i lavoratori americani votano no al sindacato

Le speranze sindacali

La union aveva sperato di far breccia in un centro di recente apertura, da poco più di un anno, e con l’85% di dipendenti afroamericani, spesso più sensibili all’appello del sindacato. Ha fatto leva su proteste per le pesanti condizioni di lavoro, raccogliendo denunce di lavoratori su carichi eccessivi e mancanza di pause. Secondo gli osservatori, in gioco con un successo del sindacato era anzitutto la massa in discussione della grande flessibilità voluta dall’azienda nella gestione della manodopera, a Bessamer come ovunque nel Paese, con rapidi licenziamenti e assunzioni davanti alle oscillazioni della domanda.

La risposta dell’azienda

Amazon ha ufficialmente replicato agli sforzi del sindacato sottolineando che, in uno stato disagiato quale l’Alabama, offre polizze sanitarie e un salario minimo di 15 dollari l’ora, il doppio del minimo federale. Che i dipendenti possono avere opportunità di carriera. E ha rivendicato i vantaggi d’una “diretta connessione” dei lavoratori con l’azienda, senza filtri sindacali giudicati controproducenti.

Gli ostacoli al sindacato

Negli Stati Uniti, però, le campagne di sindacalizzazione incontrano tradizionalmente gravi difficoltà. Le imprese hanno costante accesso ai dipendenti sul luogo di lavoro, anche per pressioni e intimidazioni, mentre le union non possono essere presenti all’interno. Le autorità federali hanno spesso pochi poteri per intervenire. Nel caso di Bessemer il sindacato ha criticato l’azienda per aver organizzato un’aggressiva campagna a base di meeting obbligatori anti-sindacali per i dipendenti, pubblicità, manifesti, text, promozione di siti anti-sindacali. Il contenuto delle azioni aziendali è stato spesso controverso: votando per il sindacato i lavoratori avrebbero perso la loro voce, le union sono un business e prendono i vostri soldi per nulla. Militanti sindacali hanno denunciato ostacoli anche a fare campagna all’esterno, compresa l’accelerazione di semafori nei pressi del centro che sarebbero gestiti dall’azienda. Durante lo stop al rosso lavoratori pro-sindacali erano soliti fare campagna. Amazon è inoltre nota per i messaggi anti-sindacali anche nei video di istruzioni ai nuovi dipendenti, temporanei o permanenti.

Un declino storico

Il sindacato oggi conta su una crescita di popolare nei sondaggi. Ma le iscrizioni restano in declino storico. Il tasso di sindacalizzazione è pari all’11% nel Paese e ancora più basso, all’8%, in Alabama. Migliora nel settore pubblico, mentre scivola tra la aziende private. Aziende tech e di servizi digitali nel recente passato sono finite nella bufera per drastici comportamenti antisindacali, tra queste Google per il licenziamento di dipendenti che avevano organizzato proteste. In quel caso le autorità federali diedero torto all’azienda.

Fonte: Il Sole 24 Ore