Astra Make-Up, sostenibilità e inclusività dal cuore dell’Umbria

Astra Make-Up nasce nel 1988 a Todi dal sogno del chimico farmacista Giuliano Settimi di fondare un proprio marchio di cosmetici e l’azienda continua a crescere sotto la guida del filgio Simone Settimi, attuale direttore generale, e della moglie Lucia Menghella, amministratore delegato, tanto da raggiungere nel 2020 un fatturato di 10,5 milioni con la previsione di arrivare a 12,5 milioni nel 2021 e una quota export del 25% con Spagna, Francia, Grecia, Latam, Sudamerica, emirati Dubai, Iraq, Egitto, Svizzera e Cina tra i mercati principali.

Il legame con il territorio è un valore imprescindibile che Astra Make-Up desidera continuare a trasmettere ai propri consumatori per creare un rapporto sempre più autentico tra il brand e le persone. I paesaggi evocativi che raccontano le terre semplici e uniche dell’Umbria, luoghi ricchi di storia, arte, cultura e natura, esprimono, infatti, i valori fondamentali attraverso i quali l’azienda porta avanti la sfida del proprio «cambiamento nella continuità», come lo definisce Simone Settimi, grazie a prodotti innovativi e a una social responsibility focalizzata su qualità, performance, sicurezza e ambiente.

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«L’impatto ambientale è uno dei nostri impegni – spiega il dg -: abbiamo ottenuto l’etichetta Blue Angel, la certificazione governativa concessa dall’ente tedesco Ral che riconosce allestampanti presenti negli ambienti lavorativi aspetti di salvaguardia ambientale.Inoltre, in conformità con le ultime tendenze di sostenibilità ambientale, che hanno dato rilevanza ai processi di “reduce, reuse e recycle” intendiamo ridurre al massimo gli sprechi riguardanti tutta la filiera dalla fase di imballaggio fino alla commercializzazione del prodotto cosmetico».

Un esempio è la rinuncia al packaging secondario che ridurre lo spreco di carta e cartone e accorcia la filiera produttiva.Inoltre, i materiali utilizzati nell’imballaggio e i materiali pubblicitari come espositori lancio, flyers,catalogo e cartelli vetrina continueranno il processo di riduzione delle plastiche e di certificazione Fsc. A livello interno l’azienda ha poi intrapreso alcune best practice per la realizzazione di un ufficio davvero sostenibile, come limitazioni nell’uso delle stampanti e l’utilizzo di carta ecologica, ma anche l’impiego di borracce in acciaio da parte di tutti i collaboratori aziendali.

Inclusività e diversità sono due termini che riassumono l’impegno verso le pari opportunità dell’azienda che sta accelerando su un approccio multiculturale assieme all’attenzione costante alla formazione per migliorare le competenze dei collaboratori e al reclutamento di nuove risorse. «Il consapevole investimento in risorse giovani del luogo, che abbiano adeguate competenze e un’elevata formazione per noi – continua Settimi – significa continuare ad accrescere il valore territoriale».

Fonte: Il Sole 24 Ore