Cagliari, Sanac riaccende il forno Gibbons di Assemini

Sanac riaccende i forni. O meglio il forno Gibbons dello stabilimento in amministrazione controllata di Assemini vicino a Cagliari. La schiarita è arrivata nel corso dell’incontro, alla vigilia del primo maggio, tra i rappresentanti dei sindacati, quelle della Rsu e la dirigenza dello stabilimento che sino a due anni e mezzo fa si occupava della produzione di mattoni refrattari destinati all’altoforno di Taranto. Un’attività fermata a causa della mancanza di commesse da parte di Acciaierie Italia e che ora si appresta a ripartire. Un passaggio importante, come sottolinea   Marianna Formica coordinatrice nazionale Filctem per Sanac che «valorizza  lo stabilimento di Assemini in Sardegna e fa ben sperare per  quelli di Vado Ligure a Savona, Massa in Toscana e Gattinara in Piemonte». 

«Come organizzazione sindacale abbiamo sempre puntato oltre che alla partita del bando di gara sulla ripartenza, alla questione degli ordini con un’attenzione sopratutto per Cagliari – rimarca la sindacalista -. Poi dopo le diverse vicende la schiarita è arrivata con i nuovi  commissari che si sono insediati, hanno iniziato a parlarsi e hanno ascoltato anche i nostri suggerimenti». Quindi la svolta per la Sanac con le commesse. «Noi abbiamo sempre sostenuto che la partita dovesse essere giocata sempre congiuntamente perché Sanac è una parte della filiera dell’acciaio con personale altamente qualificato, con un grande valore aggiunto sia in termini di figure professionali sia in termini di qualità del prodotto». 

Nello stabilimento di Assemini «l’unico fermo», ora inizia il lavoro per rimettere in marcia gli impianti. Per il 27 maggio è prevista l’accensione del forno Gibbons fermo da due anni e mezzo. 

«Nello stabilimento sono già arrivate 570 tonnellate di refrattario dell’acciaieria di Taranto – sottolinea Giampiero Manca, segretario Filctem di Cagliari – ed è stata anticipata la riaccensione del forno inizialmente prevista per settembre». Una riattivazione che suona come una scommessa per il sito produttivo sardo. Il riavvio del forno, inoltre, consentirà il graduale rientro della forza lavoro e la riduzione della percentuale di cassa straordinaria dal 70 al 30% a maggio e, «se tutto andrà per il verso giusto, il rientro completo a giugno». 

«Da parte nostra c’è una moderata soddisfazione per la riaccensione del forno e il riavvio del sito produttivo, che consentirà, se la scommessa sarà vinta, il rientro della forza lavoro – aggiunge Manca – ma questo è un punto di partenza e non di arrivo visto che si parla ancora di bandi di vendita e la Sanac non è, invece, rientrata nell’ambito di Acciaierie di Taranto». Ricordando poi la mobilitazione portata avanti assieme alle altre sigle sindacali, la Femca e la Uiltec, Manca sottolinea che «sarà determinante mantenere alta l’attenzione fino a che non si arriverà a una soluzione definitiva». 

Fonte: Il Sole 24 Ore