Con i bastoncini Findus vegetali obiettivo 200 milioni per la linea plant based

Ricavi in crescita

In Italia il piatto preferito della gamma è il burger vegetale, che, secondo i dati riportati da Findus, produce emissioni «7 volte più basse di quello fatto con la tradizionale carne rossa» e con «l’utilizzo dell’83% di acqua in meno». In Inghilterra spiccano le polpette, ma in Germania proprio i bastoncini, sugli scaffali da più tempo, sono tra i prodotti più amati.

«Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti. I consumatori italiani hanno apprezzato la nostra proposta che si rivolge a tutti – commenta Steven Libermann, general manager Findus Italia – non solo a chi segue una dieta vegetariana o vegana. Stiamo investendo molto in termini di ricerca e sviluppo su questo brand e abbiamo l’ambizione di arrivare, a livello di Gruppo, ad un giro d’affari di 200 milioni di euro con Green Cuisine entro il 2025 e di passare da 2,5 miliardi a 3 miliardi di fatturato, includendo anche il pesce e la verdura, che rappresentano il core business dell’azienda».

Pesce vero certificato e agricoltura sostenibile

Per quanto concerne invece i prodotti tradizionali, per la pesca il Gruppo ha introdotto i marchi certificati Msc e Asc, «tanto che oggi oltre il 95% del pesce è approvvigionato in modo sostenibile, con l’obiettivo di arrivare al 100% entro il 2025». Findus ha inoltre aderito a Sai Platform, iniziativa globale per un’agricoltura sostenibile e «oggi il 90% dei volumi totali dei vegetali Findus è stato verificato secondo lo standard di sostenibilità Fsa (Farm Sustainability Assessment) e sottoposto a revisione attraverso audit da parte di un ente terzo, con l’impegno di raggiungere il 100% di vegetali provenienti da un’agricoltura sostenibile entro il 2025», specifica la società.

Inoltre, il 100% degli imballaggi sarà completamente riciclabile entro il 2022 e tutte le scatole di cartone prodotte negli stabilimenti utilizzano carta proveniente da foreste gestite in modo sostenibile. Nomad Foods ha ridotto nel 2020 «del 21% le emissioni di carbonio per tonnellata di prodotto finito».

Recentemente è stata anche annunciata una collaborazione con tra Nomad Foods e BlueNalu, che sviluppa una varietà di prodotti ittici direttamente a partire dalle cellule dei pesci, per esplorare il lancio di pesce da colture cellulari in Europa.

Fonte: Il Sole 24 Ore