Cortona magica, fra storia e degustazioni, torna capitale della fotografia

Non ci sono i turisti americani e neppure quelli asiatici, ma le presenze straniere e italiane non mancano. Negli hotel non c’è il tutto esaurito, ci raccontano gli autisti dei van che fanno la spola dalla vicina stazione ferroviaria di Camucia, eppure le sensazioni sono positive. Almeno per il momento. L’estate 2021 di Cortona, il borgo medioevale aretino al confine con l’Umbria, noto anche per avere fra i suoi cittadini una star della musica come Jovanotti, è appena entrata nel vivo con il battesimo del festival di fotografia che fino al 3 ottobre prossimo (l’opening è avvenuto giovedi 15 luglio) offrirà a turisti ed appassionati il fascino delle opere di diversi artisti internazionali nella cornice di alcuni dei luoghi simbolo della cittadina, come la Fortezza del Girifalco che domina tutta la vallata con vista panoramica sul Lago Trasimeno.

Fotografi da tutto il mondo per raccontare la natura umana

Riscoprire cosa eravamo prima del Covid, attraverso storie che riprendono il contatto con l’essenza umana della nostra esistenza: “We are humans” è il titolo dell’11esima edizione di “Cortona On The Move” e questo spirito in parte si respira camminando fra le case in pietra, i ciottolati e le viuzze di Cortona. Un momento di ripartenza, dicono gli organizzatori, anche grazie alla maggiore facilità con la quale raggiungere il borgo con il treno grazie al nuovo servizio Frecciarossa di Trenitalia che collega Torino e Milano alla stazione di Terontola.

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Tanti i fotografi di fama presenti con le loro installazioni, fra cui anche l’italiano Paolo Pellegrin dell’agenzia Magnum Photos con un progetto fotografico (“L’altro”) che prova a catturare la nostra quotidianità in un periodo storico segnato dal distanziamento sociale.

Mostre all’aperto in totale sicurezza

Da non perdere, sempre alla Fortezza, sono la selezione di fotografie dell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo dal titolo “Come saremo – L’Italia che ricostruisce”, che racconta la rinascita del secondo dopoguerra, con un voluto un parallelismo con la situazione post pandemica di oggi, e l’anteprima italiana di “I Know How Furiously Your Heart is Beating”, dell’americano Alec Soth. Ricche di poesia e godibili nel pieno rispetto delle distanze di sicurezza sono le esposizioni all’aperto, con le gigantografie stampate su carta speciale (da Canon, partner tecnico dell’evento) appese sulle mura del castello o all’interno di uno dei cortili.

Di grande intensità, infine, sono praticamente tutte le mostre allestite presso il centralissimo Palazzo Bardelli, dimora storica in cui trovano posto soggetti e storie di ogni genere di una dozzina di artisti, oltre a 72 scatti dell’archivio Magnum sulle principali crisi umanitarie dal 1971 ad oggi presentati da Medici Senza Frontiere.

Fonte: Il Sole 24 Ore