Credito al consumo, ecco la svolta: decisivi calo tassi e richieste dei giovani

Non solo mutui: il ciclone tassi si è abbattuto anche sull’altra sponda dei finanziamenti delle famiglie, quello dei prestiti al consumo, finalizzati e personali, oltre che sulla cessione del quinto. E come per le operazioni destinate agli immobili e garantite da ipoteca, anche per questo segmento di mercato il peggio sembra essere alle spalle. Nell’anno in corso si profila infatti un ritorno della domanda, in virtù della tanto sospirata inversione sui tassi della Bce e anche grazie alla spinta impressa dalle crescenti richieste della clientela più giovane: un fenomeno, quest’ultimo, che ha come rovescio della medaglia un potenziale aumento della rischiosità per le banche e per gli altri operatori del settore.

Il rapporto Experian-Segugio.it

È insomma un quadro favorevole sotto molti aspetti, ma non certo esente da incognite, quello tracciato dal rapporto sui prestiti realizzato in tandem dalla società di global information Experian e da Segugio.it, punto di riferimento nel mercato italiano per la comparazione online di finanziamenti, assicurazioni e servizi di utility appartenente al gruppo MutuiOnline. L’analisi, che prende in considerazione prestiti personali, finalizzati e cessione del quinto, fornendo così un quadro generale delle richieste di finanziamento degli italiani e individuando le tendenze di consumo sottostanti, sembra individuare un punto di svolta.

«I prestiti sono in ripresa e ci avviciniamo al momento in cui i tassi scenderanno, dando nuovo impulso al comparto», spiega Alessio Santarelli, amministratore delegato di Segugio.it, che proprio per questo motivo prevede «un importante incremento della domanda nella seconda parte del 2024». La luce è per la verità già apparsa in fondo al tunnel, almeno in alcune aree: sulla base del Sistema di Informazioni Creditizie di Experian, nell’intero 2023 il volume di richieste di prestiti finalizzati all’acquisto di determinati beni o servizi è cresciuto del 10% rispetto al 2022 e del 27% sul 2021. Nel medesimo periodo la domanda di prestiti personali e cessione del quinto è invece rimasta ancora indietro, rispettivamente dell’1,6% e del 4,5% secondo quanto emerge dall’Osservatorio Assofin sul credito al consumo e carte di credito.

L’importanza dei tassi

«L’aumento delle richieste per finanziamenti finalizzati, rispetto a quelle di mera liquidità che caratterizzava il trimestre precedente, è un buon segnale perché indica una minore sofferenza rispetto alla crisi economica in atto» riprende Santarelli. Sotto questo aspetto occorre notare come una spinta sia già arrivata dagli stessi tassi, che per queste tipologie di prestiti ha già iniziato a scendere lo scorso anno, dal picco medio registrato a 8,3% in aprile fino al 6,6% a fine 2023. Al contrario, le condizioni per prestiti personali e cessione del quinto si sono mantenute poco favorevoli, salvo iniziare a migliorare nei primi mesi di quest’anno, rendendo per questo fiduciosi in una svolta.

Il ruolo della «generazione Z»

Un ruolo non indifferente sembrano a questo proposito giocarlo i clienti più giovani, quelli appartenenti alla «generazione Z» nella fascia compresa fra 18 e 28 anni, per i quali si registra un costante aumento del ricorso ai prestiti per finanziare beni e servizi utili per il proprio futuro che non sarebbero altrimenti accessibili. Le loro richieste sono cresciute in un anno in termini di volumi addirittura del 28% per i prestiti finalizzati e del 21% per i personali, arrivando a rappresentare quasi un decimo del totale. «L’aumento comporta un maggiore rischio per gli operatori del settore», ammette Santarelli, notando in particolare come gli under-25 nelle fasce di rischio alta e molto alta siano cresciuti di 2,3 punti percentuali nel 2023 e rappresentino il 7,3% del totale di questa fascia d’età.

Fonte: Il Sole 24 Ore