Da Yuri Gagarin alla nostra “espansione” spaziale: breve storia della space economy

Iniziò per lui un periodo da eroe, prima sovietico e poi di tutta l’umanità, con festeggiamenti incredibili e bagni di folla in ogni parte del mondo in cui venne portato in una vera e propria tournée di propaganda a favore dell’Unione Sovietica e della sua ideologia, l’unica che garantiva la necessaria forza motrice per il progresso umano.

Per la verità la situazione allora era di assoluto predominio nei confronti degli Usa, che stentavano tremendamente a riguadagnare il terreno perduto, anche a causa del suo Presidente Eisenhower, che non credeva troppo nello spazio come nuova frontiera. Le leggende si sprecano sui successi di Gagarin e sulla sua fine a soli 34 anni, nel 1968. L’uomo che con la sua navicella, Vostok 1, di 4.5 metri e 5 tonnellate, aveva battuto Icaro, morì in un banale viaggio di istruzione di un jet Mig-15 La supremazia sovietica durò a lungo, fino alle missioni Apollo di fine decennio, che invertirono il senso del progresso, facendo passare in testa alla grande gli Stati Uniti.

Oggi dopo aver riempito l’orbita bassa attorno alla Terra, fra i 200 e i 1000 chilometri da suolo, con 5mila satelliti, che ci seguono nelle nostre attività quotidiane e quasi ci accudiscono, mostrandoci la strada per arrivare a un appuntamento a un ristorante, ci fanno sapere quando arriverà il nostro aereo e a che ora e dove è, monitorano anche l’agricoltura e seguono le navi e infinite altre applicazioni che migliorano la vita nostra e quella del Pianeta in ogni momento della giornata.

Un progresso costante e quasi incontenibile, ma limitato alle vicinanze della Terra: lo spazio insomma fino a pochissimi anni fa lo abbiamo vissuto come una semplice, e vicina, estensione del suolo terrestre. Anche per gli astronauti che non sono mai andati oltre la magnifica Stazione spaziale internazionale , che però è a soli 400 chilometri sopra di noi. Dietro l’angolo in parole povere.

Con la Space economy è ripartita anche la voglia di tornare sulla Luna, per andarci, visitarla, abitarla, costruire abitazioni, laboratori, miniere da cui estrarre minerali preziosi per noi. Vogliamo anche una Lunar economy.

Fonte: Il Sole 24 Ore