I mutui e l’invecchiamento aumentano la domanda di case più piccole

Non ci sono solo le incertezze sui mutui ad incidere sulla percentuale di compravendite. Ma anche la curva demografica, che restringendo i nuclei familiari, determinerà, nei prossimi anni, un mercato di sostituzione dalla casa grande e onerosa a unità più piccole, per metratura è più efficienti in termini di costi. Secondo Dario Castiglia, ceo e founder di Remax/Italia, sarà quedto uno dei tren emergenti nell’immobiliare residenziale dei prossimi anni, con una nuova dinamicità legata alla sostituzione della prima casa con una più piccola o, senza abbandonare la prima, all’acquisto di una seconda casa per godere di un allungamento dell’età pensionabile. «La “casa di famiglia” senza più i figli, che lasciano il “nido”, diventa grande e onerosa da mantenere – ha detto Castiglia -. A fronte di queste dinamiche, il Gruppo Re/Max prevede che il cambio casa andrà a incidere sempre più in termini percentuali sul numero totale delle compravendite, privilegiando il passaggio da immobili più grandi a tagli più contenuti. Superfici ridotte quale effetto anche degli ultimi aumenti dei tassi. Entrambi questi fenomeni contribuiranno ad un ritorno dell’interesse per le case di piccole metrature, come mono e bilocali, che hanno perso appeal durante la pandemia a favore di spazi più grandi».

Secondo l’ultimo Housing Trend Report della società, tra gli intervistati, un italiano su cinque ha in programma di acquistare una proprietà entro i prossimi due anni. Gli appartamenti in città sono la prima scelta per quasi il 40% dei potenziali acquirenti, pari al doppio di chi cerca nell’hinterland e nelle periferie. È rilevante notare che i giovani italiani dimostrano un forte interesse per il co-living: oltre tre quarti di chi ha meno di 25 anni è disposto ad abbracciarlo se si dimostrerà essere un’opzione più conveniente. I dati italiani confermano, dunque, il trend europeo che vede l’affermarsi del co-living come possibilità di poter vivere nel luogo desiderato con diversi vantaggi: la condivisione dei costi, la presenza di servizi aggiuntivi come palestre e spazi di lavoro e l’opportunità di avere più abitazioni contemporaneamente consentendo loro di passare da un ambiente urbano a uno rurale o addirittura tra città o Paesi diversi. Un entusiasmo che, come prevedibile, diminuisce gradualmente con l’età.
Altra tendenza è quella della comproprietà, che attira l’attenzione del 28% degli italiani intervistati, guidato principalmente dalla prospettiva di assicurarsi una seconda casa o una casa per le vacanze. Poco più di un quarto (26,1%) considererebbe la co-ownership come un modo per condividere l’onere dei costi di manutenzione. La comproprietà emerge come un mezzo per rendere la proprietà di una casa accessibile a molti, con un europeo su cinque che la considera un modo per acquistare un’abitazione che altrimenti sarebbe fuori dalla propria portata finanziaria. Infine,crescendo l’ attenzione alla sostenibilità aumenta anche il desiderio di vivere in una “città dei 15 minuti”, che offre spazi verdi e tutti i servizi necessari a portata di mano.

Re/Max Italia ha archiviato il 2023 con un fatturato che ha oltrepassato i 104 milioni di euro e transazioni immobiliari per più di 3 miliardi di euro. Guardando al 2024, l’azienda prevede una crescita ulteriore, mirando a un fatturato di 115 milioni di euro e all’espansione della rete con 4.800 affiliati su tutto il territorio nazionale.

Fonte: Il Sole 24 Ore