Elezioni in India: al Bjp di Modi 3 Stati su 4, dura sconfitta per partito Congresso

I punti chiave

  • Modi sempre più favorito per le elezioni politiche in programma il prossimo anno
  • Il Congress vince in uno Stato del Sud, ma perde terreno a livello nazionale
  • La Borsa festeggia la vittoria dei nazionalisti indù al governo da 10 anni a New Delhi

NEW DELHI – Il Bharatiya Janata Party (Bjp) di Narendra Modi ha sbaragliato l’opposizione dell’Indian National Congress nelle elezioni che si sono svolte a novembre in cinque Stati dell’India, rafforzando la sensazione che alle prossime politiche, in programma tra meno di sei mesi, partirà largamente favorito. I risultati delle consultazioni, che si sono svolte a più riprese il mese scorso, sono stati resi noti tra domenica e lunedì.

Il partito nazionalista indù che governa ininterrottamente l’India dal 2014 ha trionfato in tutte e tre le sfide in cui era direttamente contrapposto alla formazione guidata dalla famiglia Gandhi: strappando ai rivali il Rajasthan e il Chhattisgarh e restando in carica in Madhya Pradesh. Il Congress ha conquistato solo il Telangana, spodestando un partito regionale al potere da due legislature. In Mizoram, un minuscolo Stato nel nord est, la sfida – di fatto priva di alcun riverbero politico nazionale – si giocava tra due piccoli partiti locali. L’unico dei cinque Stati a confermare l’amministrazione in carica è stato il Madhya Pradesh, già controllato dal Bjp.

I voti regionali spesso non sono predittori efficaci dei risultati a livello nazionale. Neanche quando avvengono, come in questo caso, in regioni in cui vivono complessivamente 240 milioni di persone. Ma tra gli osservatori della politica indiana era opinione diffusa che, per poter continuare l’opera di erosione dell’aura di invincibilità che circonda Modi avviata con la vittoria elettorale di questa estate in Karnataka, il Congress dovesse trionfare in almeno tre Stati.

Il voto di novembre ha invece ribadito la forza del Bjp della cosiddetta hindi belt degli Stati settentrionali e proiettato il Congress sempre di più nel ruolo di secondo partito e player di rango nel più ricco e socialmente avanzato (ma, crucialmente, meno popoloso) sud del Paese.

Le proporzioni della vittoria dei nazionalisti indù hanno sorpreso molti osservatori che prima del voto davano il Rajasthan in bilico e il Congress favorito (leggermente) in Madhya Pradesh e (decisamente) in Chattisgarh. Invece la somma del carisma del primo ministro Narendra Modi – che ha fatto campagna in prima persona, marginalizzando le leadership locali e di fatto senza indicare dei candidati chief minister – e della politica identitaria del suo partito si sono rivelati vincenti.

Fonte: Il Sole 24 Ore