Energia, dall’accelerazione della transizione +2,2% di Pil nel 2050

Accelerare la transizione energetica. Attuare subito politiche per stimolare l’innovazione e gli investimenti- É la ricetta che consentirebbe all’Italia di costruire un futuro all’insegna dello sviluppo sostenibile, con effetti positivi sistemici sull’ambiente, la società e l’economia. Risultato: aumenterebbero occupazione e pil (+2,2% nel 2050) e si ridurrebbe significativamente il debito pubblico. È quanto emerge dal Rapporto di primavera dell’Asvis sugli scenari dell’Italia al 2050, che apre il Festival dello sviluppo sostenibile a Ivrea, dove si è svolto un confronto tra esponenti di istituzioni, mondo economico e società civile. Presenti il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, rappresentanti di associazioni imprenditoriali, di aziende multinazionali e di Pmi, oltre ai presidenti dell’Asvis, Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini e al direttore scientifico dell’Asvis, Enrico Giovannini. L’evento di apertura del Festival dello Sviluppo Sostenibile si è svolto in collaborazione con Confindustria Canavese e Il Quinto Ampliamento, con il patrocinio della Città di Ivrea e Confindustria Piemonte, con il contributo della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Torino, e di Tim.

Una transizione tardiva peserebbe su sistemi produttivi e finanziari

«Una transizione tardiva, intrapresa dopo il 2030, peserebbe invece sui sistemi produttivi e finanziari, aumentando le disuguaglianze», si legge nel report. «L’inazione porterebbe alla catastrofe: nel 2050 le temperature in Italia aumenterebbero di oltre 3 C° e il pil crollerebbe del 30%». Il Festival dello sviluppo sostenibile si svolge negli spazi che furono dell’Olivetti, storica impresa simbolo della cultura industriale italiana. La scelta del luogo, ha spiegato la presidente dell’Asvis Marcella Mallen vuole «stimolare una riflessione generativa che esorti il mondo produttivo ad agire con determinazione, insieme alle istituzioni e alla società civile, per cogliere le grandi opportunità derivanti da un’accelerazione della transizione ecologica e digitale». Il report analizza lo stato di attuazione dei vari piani nazionali per realizzare nel Paese lo sviluppo sostenibile a partire da energia-clima e adattamento al cambiamento climatico e mette a confronto i programmi delle forze politiche in vista delle elezioni europee. Contiene un’inedita analisi realizzata dall’Asvis con Oxford Economics sugli scenari futuri dell’Italia al 2030 e al 2050. In particolare, vengono valutati quattro scenari per il futuro del Paese, da quello più auspicabile della “Net Zero Transformation”, a quelli insoddisfacenti del “business as usual” e della transizione tardiva, fino a quello catastrofico derivante dall’inazione.

Giovannini: occasione per fare innovazione a tutto campo

«L’analisi indica con chiarezza che l’Italia deve cogliere la transizione energetica come occasione per fare innovazione a tutto campo. Chi vuole rinviare la transizione in nome dei costi da subire nei prossimi anni per realizzarla successivamente in realtà punta a scaricare sui più deboli e sulle generazioni future i danni dell’inazione», ha affermato il direttore scientifico dell’Asvis, Enrico Giovannini. «Oggi le politiche nazionali in materia energetica, climatica, sociale e istituzionale appaiono incerte e contraddittorie, nonostante gli impegni internazionali assunti a settembre 2023 in occasione del Summit Onu sull’attuazione dell’Agenda 2030, a dicembre 2023 in occasione della Cop28 e nel corso del recente G7-ambiente a presidenza italiana’». ha sottolineato Giovannini.

La ricetta per aumentare reffito e competitività

«Le proposte dell’Asvis, se recepite dal Governo, consentirebbero all’Italia di aumentare il reddito e la competitività, ridurre la povertà e le disuguaglianze, migliorare la qualità dell’ambiente, coinvolgere le nuove generazioni nella vita politica del Paese. Le elezioni europee devono essere l’occasione per rafforzare le politiche comuni a favore dello sviluppo sostenibile e operare quelle riforme istituzionali che rendano l’Unione europea un soggetto più forte e coeso, in grado di affrontare le crisi attuali e quelle future”, ha aggiunto Giovannini.

Le prossime tappe del Festival

Le prossime tappe del Festival saranno al Salone del Libro di Torino, Bologna, Milano e Palermo, mentre Roma ospiterà numerosi appuntamenti al Palazzo delle Esposizioni lungo l’intero arco della manifestazione, dal 7 al 23 maggio.

Fonte: Il Sole 24 Ore