F1: Giappone, la Red Bull vince il Mondiale costruttori

Ci hanno vinto Andretti, Hunt, Piquet e quasi tutte le leggende dagli anni 70 a oggi. Anche due italiani hanno vissuto un trionfo nel Kansai, moltissimi anni fa: Alessandro Nannini nel 1989 e Riccardo Patrese nel 1992. Ed è dal 2004 che la Ferrari non riesce a spiccare su quel podio: è bello ricordare che l’ultimo in rosso a saltarci sopra felice è stato Michael Schumacher.

Bene ricordare il ‘kaiser’ perché oggi, per mano di Verstappen, se ne va un altro suo primato: con la vittoria odierna ‘convertita’ da una pole position, l’olandese raggiunge quota 13 ‘consecutive’ in questa particolare statistica.

E quindi, anche se in una giornata ‘tranquilla’ sotto il sole e senza i folli imprevisti della pioggia né di lunghe safety car, il gran premio è stato comunque bella da vedere, come accade quasi sempre con i tracciati più tradizionali.

Al di là di un bel ritmo di gara e ritiri in maggioranza conseguenti a piccoli contatti abbastanza regolare, come accennato spicca in particolare la performance McLaren, di entrambi Norris e Piastri.

Una piccola gioia quindi anche per l’Italia, visto che il team di Woking è guidato dal cinquaduenne orvietano Andrea Stella, ingegnere italiano, a lungo in servizio a Maranello, che da qui a fine anno a questo punto potrebbe immaginare di andare a insidiare il quarto posto costruttori della Aston Martin, ormai quasi sempre irriconoscibile rispetto a inizio anno e, soprattutto, con solo Alonso in grado di portare a casa punti.

Fonte: Il Sole 24 Ore